Nessun dolo

Cantieri autostradali e code infinite, la Procura chiede di archiviare l’inchiesta

I gravi disagi ci sono stati secondo i magistrati genovesi ma Aspi "non ha organizzato i cantieri con la volontà di interrompere il servizio"

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Genova. Autostrade per l’Italia “non ha organizzato i cantieri con la volontà di interrompere il servizio autostradale” e i disagi sono stati causati “da una mancata o insoddisfacente organizzazione dell’attività di manutenzione e che hanno fatto seguito evidentemente a omesse manutenzioni cui la concessionaria era tenuta, tanto da evidenziare numerose classificazioni di grave pregiudizio per la sicurezza”.

Per questo la Procura di Genova ha chiesto l’archiviazione per l’inchiesta sulle code infinite nelle autostrade liguri per i cantieri.

L’indagine era nata dopo gli esposti del presidente della Regione Giovanni Toti e di alcune pubbliche assistenze. I magistrati genovesi avevano ipotizzato i reati di interruzione di pubblico servizio e omissione di atti d’ufficio, ma oggi hanno chiesto l’archiviazione perché non c’è stato dolo nelle scelte, secondo la Procura.

La scorsa estate, praticamente ogni giorno si erano formate code infinite a causa dei cantieri per ispezionare le volte delle gallerie e spesso anche le ambulanze erano rimaste imbottigliate nel traffico di quei giorni con gravi ritardi nel trasferimento dei pazienti verso gli ospedali.

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