Edilizia popolare

Caldaie fuori uso da inizio ottobre, al Cep 600 famiglie senza caloriferi e acqua calda

Lavori sugli impianti iniziati troppo a ridosso della stagione fredda, dicono i residenti: "Qui abitano anziani e disabili, condizioni inaccettabili"

cep via novella

Genova. Oggi c’è il sole a scaldare le case di via Novella – per lo meno quelle meglio esposte – ma nei giorni scorsi, in quelle abitazioni, si è dovuto far ricorso a maglioni e coperte, e ci si è dovuti arrendere a lavarsi con l’acqua fredda. Perché dall’inizio di ottobre, proprio nei giorni in cui il Comune dava il via libera all’accensione anticipata dei caloriferi, gli impianti di riscaldamento sono ko.

Siamo nel quartiere popolare del Cep, alle spalle di Palmaro e Voltri. Chi ci segnala il disagio è una delle residenti. “Tutta via Novella, ma non solo, ci sono anche due civici di via De Sanctis, è senza riscaldamento da inizio ottobre, stiamo parlando di 600 nuclei familiari che abitano da settimane in condizioni inaccettabili”, racconta Maria Rosa Gatti. Soprattutto con la pioggia e con il vento, molto forte, che soffia su queste colline le case sono umide e fredde.

“Altro che covid – continua Anna Maria – qui abitano molti anziani con varie patologie, e poi i ragazzi che tornano da scuola e devono fare la doccia con l’acqua fredda, rischiamo di ammalarci”. E tutti sappiamo quanto un brutto raffreddore possa costituire un problema, in questo periodo.

Le case di via Novella sono edilizia residenziale pubblica di proprietà di Arte, l’agenzia regionale. Non è la prima volta che si verificano dei disagi di questo tipo. Nel 2017 i cittadini rimasero al freddo per alcune settimane prima che si decidesse per un intervento risolutivo. A febbraio di quest’anno, pochi giorni prima che scattasse il lockdown, i residenti fecero presente alla proprietà i problemi legati alle infiltrazioni.

Ora, la nuova situazione di disagio è stata segnalata sia ad Arte sia all’amministrazione locale. E il municipio Ponente, a sua volta, ha inviato una richiesta di chiarimenti a Comune e Arte: “Una situazione che perdura da due settimane”, dice l’assessore Matteo Frulio.

Tutto parte da una problematica legata alla vetustà degli impianti, sia delle tubature sia della caldaia centrale. “Hanno iniziato gli interventi sulla caldaia il 15 settembre, ci hanno detto che li avrebbero terminati in tempo per l’arrivo del freddo – continua una delle inquiline – ma così non è stato, la scorsa settimana alcuni vicini di casa hanno saputo che i lavori si sarebbero conclusi il 20 ottobre, ma non è stato così”.

Dal Comune, che comunque non ha competenza sugli immobili della Regione, hanno appreso da Arte che la funzionalità piena avverrà entro il 5 novembre. “Ci sono due centrali composte da 2 e 3 caldaie, per ora sono in funzione 2 caldaie + 1, le altre 2 caldaie entreranno in funzione, una entro questa settimana e una entro il 5 novembre”, spiegano dagli uffici.

Sono importanti lavori di efficientamento degli impianti condotti da Siram contratto di Ppp assegnato ad agosto. Comporteranno anche un vantaggio economico per gli inquilini, una volta a regime. Nella speranza che una soluzioni arrivi davvero in fretta, anche perché nei prossimi giorni sempre più persone dovranno trascorrere sempre più tempo a casa.

“Come ha fatto il muniiipio Ponente anche io chiederò immediatamente spiegazioni ad Arte in riferimento alla mancanza di riscaldamento al Cep per i 600 nuclei. Stupisce la mancanza di tempestività di Arte, è da mesi che sapevano che sarebbero arrivati qua. Sarebbe logico riconoscere un indennizzo ai danneggiati ed è urgente capire se e quando tornerà acqua calda e riscaldamento. In una città normale inoltre sarebbe chiaro se è la ditta dei lavori che è in ritardo o se Arte ha perso tempo”, il commento del consigliere regionale Pd Pippo Rossetti.

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