Idea

Sansa lancia il servizio civile “digitale”: così i millennials aiuteranno famiglie e imprese

Se n'è parlato insieme al ministro Provenzano. Si tratta della seconda proposta per quel mondo dopo quella sull'eredità per l'autonomia

Ferruccio Sansa

Genova. Il candidato presidente della Regione Liguria Ferruccio Sansa ha elaborato una proposta per i giovani durante l’incontro di ieri con il ministro per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano. Si tratta della seconda proposta concreta, dopo quella sulla cosiddetta “eredità per l’autonomia” che prevede l’istituzione di un fondo da destinare ai diciannovenni per agevolare il loro ingresso nel mondo del lavoro o all’Università.

“Un servizio civile digitale per i giovani. Si può fare”, ha detto Sansa parlando della seconda proposta. “E’ un altro progetto per tenere in Liguria i nostri giovani. Ne abbiamo parlato a lungo oggi con il ministro Giuseppe Provenzano, che lo sta studiando anche per proporlo a livello nazionale.

Come funziona? Il servizio è riservato ai giovani tra i diciotto e i vent’anni che, dopo gli anni della scuola e prima di cominciare a lavorare, sarebbero impegnati nel diffondere le conoscenze digitali nelle famiglie, nelle scuole e nelle imprese. Il vantaggio sarebbe duplice: la diffusione di saperi digitali innanzitutto. Ma il servizio aiuterebbe anche i ragazzi – che sarebbero retribuiti – ad acquisire competenze da poter poi utilizzare per entrare nel mondo del lavoro”.
“Il progetto – ha proseguito Sansa – prevede la creazione di una nuova forma di servizio civile di giovani per fornire servizi di formazione personalizzata, in particolare sul digitale, alle famiglie più in difficoltà, con il coinvolgimento di amministrazioni locali, organismi del terzo settore e reti di cittadinanza attiva.

Il progetto si propone di impegnare 10.000 giovani (a livello nazionale), per un periodo di 18 mesi ciascuno, per l’alfabetizzazione informatica di genitori di bambini in età scolare. L’azione ha lo scopo di consentire ai genitori stessi di aiutare i figli nel loro percorso educativo e prevenire i fenomeni di dispersione scolastica.

La didattica One to One, “da uno a uno”, ha carattere totalmente individualizzato: il giovane si farà carico dell’adulto del nucleo interessato per un numero di incontri che sarà concordato caso per caso (in media 4-6 ore settimanali). L’obiettivo è che ogni giovane coinvolga, in un semestre, almeno 5 nuclei familiari (15 nel corso dei 18 mesi), per un totale finale di 150.000 persone.
Costo presvisto: 1 miliardo (occupazione temporanea di 10.000 giovani per 18 mesi, tutela della salute e della sicurezza, dotazione informatica, promozione). Per il suo carattere modulare, può essere adattato alle risorse disponibili”.

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