Genova. Poteva essere il primo (forse l’unico) confronto tra i due “big” in corsa per le regionali in Liguria. Invece, com’era prevedibile, Giovanni Toti e Ferruccio Sansa si sono appena incrociati nella stessa sala – il secondo era seduto dietro al primo, finora non era mai successo – e dalla polemica del candidato giallorosso è scaturita la sgridata della Uil che aveva organizzato il convegno sul tema delle infrastrutture, invitando anche Aristide Massardo.
Il presidente Toti, come da programma, ha salutato all’inizio della mattinata ed è andato via. Così Sansa, che più volte ha chiesto al suo principale avversario un faccia a faccia senza mai ottenerlo, lo ha attaccato dal palco: “Toti sottraendosi al confronto manca di rispetto al vostro sindacato, che ha invitato tre persone per confrontarsi alla pari, e manca di rispetto ai cittadini perché molte volte abbiamo chiesto a Toti un confronto sui temi della sanità e ce lo ha rifiutato. Rifiutare il confronto mi sembra veramente singolare, credo possa essere dettato dal timore di dover rispondere a quello che, nella migliore delle ipotesi, non ha fatto”.
Invettiva che si è trasformata in un boomerang. Perché poi il segretario ligure della Uil Mario Ghini lo ha rimproverato attraverso le telecamere: “Sansa è venuto a fare un intervento polemico, non era il momento più adatto per fare un intervento di questo genere. Ancora una volta ci sono persone che conoscono la realtà dei fatti e persone che non la conoscono. Sansa è un bravo giornalista ma non un gran politico. Ci servivano contributi veri e concreti per far ripartire la Regione, dalle parole di Sansa questo non l’ho colto”. Ghini ha precisato che i tre non erano stati invitati “per fare campagna elettorale“.
Del resto Toti aveva già messo le idee in chiaro prima del convegno: “Sono qua per fare un saluto alla Uil, poi mi devo occupare del Covid alla Spezia e dell’apertura delle scuole che mi sembrano cose più rilevanti per i liguri. Credo che il candidato Sansa abbia tutto il modo di spiegare la sua linea politica ai cittadini. Francamente le elezioni si intersecano con un periodo ancora acceso di governo e quindi abbiamo moltissimi impegni. Seconda cosa, ritengo che la coalizione principale del mio avversario abbia da fare al suo interno confronti assai più proficui di quelli che potrei fare io con lui. Vorrei sapere cosa vogliono fare della Gronda, del porto, delle crociere e molto altro. Francamente ritengo che sia un’occasione che può tranquillamente mancare”.
Sansa, oltretutto, era l’unico a sostenere una posizione differente sulla Gronda – cioè l’alternativa “mini” senza il raddoppio della A10 – rispetto alla Uil (allineata a Cgil e Cisl sul tema) e ai candidati Toti e Massardo, entrambi a favore del progetto completo. “Toti non vuole fare il confronto perché ha paura – ha polemizzato Sansa -. Anche nelle infrastrutture si definisce uomo del fare, ma la politica del centrodestra è tutta chiacchiere e distintivo. Noi non sosteniamo l’idea che il progresso di una regione si sviluppi a chilometri, non è che più asfalto metti più progresso ottieni”.
Nel pomeriggio Sansa ha replicato a Ghini: “Intanto sono arrivate molte più proposte da me che da loro, ma quello che vorrei che si sottolineasse non è ciò che dice il segretario della Uil riguardo a questa polemica ma che incredibilmente un candidato governatore, per quanto favorito, non si interessi di fare un faccia a faccia con gli altri candidati, che è una cosa molto brutta per la città, a me il punto sembra quello”.