Genova. Il Giro dell’Appennino parte per l’81esima volta. Lo ha fermato solo la guerra. Lo ha rimandato, ma non lo ha bloccato, l’emergenza Covid. “Tutte le fasi organizzative, dalle operazioni preliminari, alla corsa, alle premiazioni sono state tassativamente messe a punto seguendo i protocolli di sicurezza messi a punto dall’Unione Ciclistica Internazionale – sottolinea Enrico Costa, neo presidente del Pontedecimo Ciclismo, che ha sostituito Ivano Carrozzino che ha magistralmente gestito la corsa per 17 anni e ha continuato a lavorare anche per questa edizione -. Non è stato facile in questi mesi tenere ferma la decisione di correre quest’anno. Ma era forte il desiderio di esserci anche in una situazione di criticità come quando i nostri nonni ripresero le competizioni sportive passando tra le macerie lasciate dalle guerre”.
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“E per raggiungere l’obiettivo non è mai mancato l’appoggio di Regione Liguria e Comune di Genova sempre in prima fila – continua – quello del Municipio Valpolcevera e di tanti piccoli Comuni liguri e piemontesi; l’entusiasmo dei nostri soci che non smetterò mai di ringraziare per la dedizione anche in questa occasione; le richieste di tanti appassionati che ci invitavano a non mollare: così è nata questa edizione che vede la partecipazione delle più forti squadre del ciclismo internazionale”.
Presenti 6 squadre Word Tour, 8 Professional, il team della Nazionale italiana. 23 le squadre iscritte nel complesso.
Dopo la partenza a Pasturana, la prima parte della corsa si svilupperà nelle terre piemontesi tanto care a Tarcisio Persegona, storico presidente dell’Impresa Tre Colli, grande Patron del Giro, al quale è dedicata l’edizione di quest’anno.
Dopo 63 chilometri si entra nella Città Metropolitana di Genova e i corridori attraverseranno i territori del Parco dell’Antola: un segnale per ricordare quanto sia oggi importante la promozione di un turismo sostenibile.
E poi dopo tanti chilometri di battaglia tra Passo della Bocchetta, Passo della Castagnola e Passo dei Giovi, il lungo tratto verso l’arrivo. Anche qui senza dimenticare.
E poi l’ultimo strappo. Con un vero e proprio omaggio al mare di Genova. Perché la corsa quest’anno arriverà fino a Boccadasse per poi imboccare gli ultimi chilometri fino alla fine di via XX Settembre.
Il miglior piazzamento complessivo all’81° Giro dell’Appennino sommato al 57° Trofeo Laigueglia assegnerà il Challenge Liguria alla sua terza edizione, un trofeo ideato dalla Regione Liguria che ha permesso in questi anni una vera sinergia tra queste due prestigiose corse.
Sul palco la premiazione “self service”, i corridori saranno chiamati e troveranno già le coppe. Niente baci delle Miss che, come le autorità, dovranno stare a distanza. La sicurezza prima di tutto. I corridori rimarranno protetti in una “bolla” che grazie ad un sistema di transenne non li metterà mai in contatto con altre persone. Sul palco ci saranno i fiori. E, per la prima volta, il basilico. Con l’omaggio ai primi tre classificati di bouquet realizzati dall’azienda agricola Calcagno Paolo di Celle Ligure, una realtà attiva dal 1984.