Genova. Non si placa la polemica per la decisione di Tursi di andare avanti con al progettazione della nuova rimessa filous che prenderà il posto dell’area verde di via delle Campanule.
“Ricordiamo che la Convenzione tra il Comune e le Cooperative che dovevano costruire le abitazioni nell’area Quarto Castagna, prevedeva la realizzazione delle aree a verde pubblico attrezzato che sono state eseguite, pagate e finite da tutti i Soci delle Cooperative – scrive il comitato dei cittadini, che da mesi si batte contro questa ipotesi – Il Comune non ha mai preso in carico l’area con le opere realizzate lasciandole all’abbandono ed al degrado per oltre un decennio”.
Un degrado andato avanti per diversi anni, fino a quando i cittadini hanno deciso di rimboccarsi le maniche: “Successivamente l’area è stata riqualificata grazie al lavoro autonomo di Associazioni di Volontariato e di privati cittadini che hanno speso tempo e denaro per realizzare un parco pubblico e per mantenere la zona pulite e gli impianti sportivi nuovamente riutilizzabili. I sacrifici fatti e gli ottimi risultati ottenuti sono nuovamente in discussione se si dovessero introdurre le infrastrutture previste dal progetto preliminare, le quali altererebbero pesantemente la qualità della vita degli abitanti”.
Per questo motivo, la notizia per cui, nonostante le proteste e le richieste di partecipazione alle decisioni, il progetto sta andando avanti (e rapidamente), ha sollevato il malumore di molti cittadini: “Tenuto conto della totale mancanza di un processo partecipato nelle fasi di determinazione del progetto preliminare e che non è stata fornita nessuna risposta dall’Assessore Campora, rispetto all’impegno preso con i cittadini durante la precedente assemblea pubblica, per l’individuazione di location alternative per la realizzazione della rimessa, il Comitato per Campanule chiede all’Amministrazione Comunale: evidenza documentata rispetto al reale stato di avanzamento lavori per la stesura del progetto esecutivo, evidenza delle aree alternative eventualmente considerate ed i criteri adottati per la selezione e l’avvio di un processo istituzionale partecipato con tutti i soggetti portatori di diritti ed interessi diretti, indiretti, economici e morali sull’area”.