Genova. Ottenuti da Roma i fondi per la realizzazione della nuova linea filobus, il Comune di Genova è intenzionato a stringere i tempi sulla realizzazione della rimessa in via delle Campanule a Quarto, portando avanti la progettazione della nuova struttura, aprendo al contempo dei tavoli tecnici condivisi con la popolazione residente. Ma i cittadini non ci stanno e si preparano alla protesta: “Siamo pronti alla mobilitazione, ci incateneremo alle recinzioni se sarà necessario“.
Questa in estrema sintesi il resoconto della riunione tenutasi ieri pomeriggio a Quarto, tra i rappresentanti del municipio e i cittadini, per discutere sul nuovo capitolo di una vicenda già divenuta bollente nei mesi scorsi, con la presentazione del “disegno” della nuova rimessa che cancellerebbe i giardini 8 marzo e le aree comuni del fondo della vallata del Castagna, sulle alture di Quarto (Lo avevamo raccontato QUI).
L’intenzione della giunta comunale è quella di andare avanti con la progettazione della nuova struttura di Amt, aprendo dei tavoli tecnici per condividere le soluzioni con i residenti, ma di fatto escludendo l’opzione zero invocata da molti cittadini, riunitisi in un comitato. I tempi sono stretti, e secondo quanto emerso ieri già dalle prossime settimane potrebbero partire i primi incontri. Una “novità” che ha diviso il fronte del no, tra chi si rende disponibile a “trattare” e chi invece non transige sulla contrarietà al progetto tout court.
Secondo alcune indiscrezioni, da parte dell’amministrazione ci sarebbe la volontà di non edificare costruzioni a vista, ma l’intento non sembra aver placato gli animi: “Il comune sta facendo melina – osserva Francesco Benvenuto di ‘Si può fare’, una delle associazioni che negli anni scorsi ha vinto il concorso per la gestione degli spazi in concessione, concessione che però da diversi anni giace in un cassetto, mai ratificata – si continua a rimandare il confronto per poi arrivare ad avere le cose fatte. L’amministrazione ha perso credibilità – continua – e noi ci stiamo preparando alla mobilitazione“.
“Siamo pronti ad incatenarci alla recinzione del nostro parco – aggiunge Laura Rupel, residente della zona – non possiamo permettere questo scempio. Nei prossimi giorni informeremo più persone possibili del pericolo che stiamo correndo e a breve faremo sentire la nostra voce”. Intanto la data della convocazione del tavolo tecnico non è ancora stata comunicata, mentre sempre secondo indiscrezioni da Tursi si vorrebbe partire con i lavori entro l’anno. C’è da scommetterci, a Quarto, quest’anno l’autunno sarà rovente.