Genova. Tutti negativi al tampone. È questo l’esito dell’indagine epidemiologica condotta dalla Asl 3 che consente di riaprire al pubblico il ristorante “Sushi-Si” all’angolo tra via XX Settembre e piazza De Ferrari, uno dei più noti nel pieno centro di Genova, chiuso martedì scorso perché un cameriere che aveva accusato sintomi era risultato positivo al coronavirus.
L’ufficio prevenzione ha passato il setaccio tutto il personale, 20 dipendenti oltre a quello già contagiato. E nessuno di loro è risultato positivo. Gli esperti non hanno quindi ritenuto necessario estendere lo screening ai clienti, che comunque erano stati tutti registrati come prevede la normativa, poiché che a un primo controllo era già emersa una scrupolosa osservanza di tutte le regole anti Covid.

“Il caso di Savona era diverso perché lì era partito tutto da un cliente e al tavolo non si indossa la mascherina – spiega Marta Caltabellotta, direttrice sanitaria della Asl 3 genovese – ma se i camerieri rispettano bene tutte le norme il rischio di contagio diventa estremamente basso. Se tutto il mondo adottasse scrupolosamente queste misure non avremmo il numero di casi che abbiamo. Questo credo vada rimarcato”.

Il cameriere contagiato, un giovane di 24 anni, è stato ricoverato in ospedale ma le sue condizioni, da quanto riferiscono i colleghi, sono in progressivo miglioramento. Nessuna psicosi tra i clienti del ristorante dopo la notizia della chiusura: solo una persona ha chiamato la Asl per sapere se avesse dovuto fare il test: non è stato necessario anche perché aveva mangiato lì il 3 settembre, quando il dipendente risultato poi positivo non era in servizio.