Genova. Il presidente uscente e candidato è stato piuttosto chiaro – anche in un’intervista a Genova24, nei giorni scorsi – non ha alcuna intenzione di sottoporsi a un faccia a faccia, al classico dibattito elettorale, con il suo principale sfidante, Ferruccio Sansa, né con gli altri. “Ho cose più importanti di cui occuparmi – ha tagliato corto – e no, non credo proprio che cambierò idea”.
Il tema torna d’attualità anche perché questa mattina, a Sestri Ponente, i due si sono quanto meno incrociati in occasione di un convegno della Uil (c’era anche Aristide Massardo).
“Confronto? Non ho cambiato idea, sono qua per fare un saluto alla Uil, poi mi devo occupare del Covid alla Spezia e dell’apertura delle scuole che mi sembrano cose più rilevanti per i liguri – ha ribadito Toti stamani – credo che il candidato Sansa abbia tutto il modo di spiegare la sua linea politica ai cittadini. Francamente le elezioni si intersecano con un periodo ancora acceso di governo e quindi abbiamo moltissimi impegni. Seconda cosa, ritengo che la coalizione principale del mio avversario abbia da fare al suo interno confronti assai più proficui di quelli che potrei fare io con lui. Vorrei sapere cosa vogliono fare della Gronda, del porto, delle crociere e molto altro. Francamente ritengo che sia un’occasione che può tranquillamente mancare”.
Ma anche se quindi, neppure oggi, si sono rivolti la parola, il candidato di centrosinistra e M5s non si arrende e continua a invocare e provocare Toti. Chiedendo un confronto, soprattutto in tema di sanità: “Le abbiamo provate tutte. Siamo disponibili a ogni sede. A ogni condizione di ingaggio. In italiano, genovese o esquimese scelga lei”.
Dai social network, ancora una volta, l’appello all’avversario, con un aneddoto curioso in cui Toti viene paragonato a uno studente svogliato che cerca ogni scusa per non farsi interrogare. “Le racconto una breve storia: ai tempi della scuola un mio compagno terrorizzato dall’interrogazione si presentò con un certificato in cui riferiva di soffrire di appendicite. ‘Ti hanno operato l’anno scorso…’, disse la prof. E lui: ‘È ricresciuta’. Ecco, presidente le è ricresciuta l’appendice?”
“Abbiamo affrontato la più grande emergenza sanitaria e sociale degli ultimi decenni. La nostra gente è smarrita e ha giustamente paura per il futuro. Crediamo sia loro diritto sapere come noi candidati a governare la Liguria intendiamo affrontare un virus che minaccia la loro vita. Ed è suo dovere di governatore uscente rendere conto delle sue scelte e che noi giudichiamo disastrose e dettate talvolta da ragioni elettorali – continua Sansa – Invece lei con gli stratagemmi più patetici finora ha evitato il confronto”.
“Ora è il momento di dire la verità, di assumersi le sue responsabilità. Se non ha il coraggio di affrontare il confronto oppure se non ritiene degni i cittadini di conoscere le cose come stanno, lo dica apertamente. Per favore non ci dica anche lei che le è ricresciuta l’appendice”, conclude.