Genova. “Conto di tornare presto in questa splendida città, umilmente e orgogliosamente da presidente del Consiglio di questo splendido Paese”. Con queste parole il leader della Lega Matteo Salvini ha chiuso la campagna elettorale di Giovanni Toti a Genova in largo XII Ottobre. Presenti il sindaco Marco Bucci, i coordinatori di tutti i partiti della coalizione di centrodestra, la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini e il leader di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi.
Una location ormai tradizionale per il centrodestra, appena sotto Piccapietra, dove la coalizione si era riunita prima di celebrare le vittorie di Toti nel 2015 e di Bucci nel 2017. Ora la voglia di fare un bis che sulla carta sembra ormai scontato, ma è proprio Salvini che avverte dal palco e invita ad andare a votare: “Togliamoci dalla testa i sondaggi. L’unico rischio che corriamo qui in Liguria è dare per scontata la vittoria. La vittoria è tale solo lunedì sera. Freghiamocene dei sondaggi, è pericoloso. Quante partite uno credeva di vincere perché era in vantaggio 3-0 ma la partita finisce al 90esimo”.
Per Salvini la giornata genovese era iniziata in piazza Settembrini a Sampierdarena, dove è andata in scena anche la contestazione dei gruppi antifascisti che hanno presidiato piazza Vittorio Veneto tenuti a distanza da un imponente spiegamento di forze di polizia. Poi il comizio nel pieno centro di Genova tra bandiere di partito, magliette arancioni, candidati consiglieri e parlamentari accorsi per dare l’ultimo sprint alla campagna, un giorno prima del silenzio elettorale.
Salvini ha calcato ancora l’accento sui problemi infrastrutturali della Liguria: “Io vado a processo per sequestro di persona, ma qua c’è un governo che sta sequestrando una regione. C’è un’infrastruttura progettata e finanziata, la Gronda di Genova, un’autostrada di 60 chilometri progettata e pagata da privati, dalle Autostrade, dai Benetton, che toglierebbe traffico, camion e inquinamento dalle case dei genovesi ferma da un anno perché Pd e 5 Stelle litigano anche sulla pelle dei genovesi. È questo governo che sta sequestrando Genova e la Liguria con ore e ore di coda, gallerie interrotte, viadotti interrotti. Questo governo dovrebbe andare a processo per sequestro di regione. Non so se esiste questo reato, ma lo stanno compiendo”.
Le ultime parole il governatore uscente Toti le prende in prestito da Gandhi, quelle pronunciate dopo la conquista dell’indipendenza dell’India: “All’inizio ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono e alla fine vinci. Abbiamo fatto esattamente così. Andiamo a vincere domenica e lunedì tutti insieme”.