Genova. Il laboratorio giallorosso, centrosinistra e Movimento 5 Stelle insieme, “non si esaurirà certamente in Ferruccio Sansa”. Ne è convinto Stefano Patuanelli, ministro dello sviluppo economico in quota pentastellata, oggi a Palazzo Ducale per un incontro con le associazioni di categoria, i sindacati e le forze politiche che sostengono il giornalista del Fatto nella corsa elettorale contro Giovanni Toti, arrivata ormai alle battute finali.
“Non ne voglio parlare come esperimento, ma come obiettivo”, aggiunge Patuanelli riferendosi a Sansa che condivide con lui le lontane origini friulane. Presenti al tavolo big locali del Pd come Simone Farello, Giovanni Lunardon e Mario Tullo, su sponda M5s tra gli altri Sergio Battelli, Luca Pirondini e Tiziana Beghin. In pratica gli artefici dell’alleanza che ha portato a costruire in Liguria un fronte comune sulla falsariga del governo.
“Ritengo che questa regione si meriti qualcosa di più di ciò che ha avuto in questi cinque anni. Ritengo che Ferruccio Sansa sia la persona giusta per dare a questa regione ciò che finora non ha avuto”, prosegue Patuanelli.
Al di là della campagna elettorale restano caldi per il ministro i dossier liguri Piaggio Aero e ArcelorMittal. Sull’ex Ilva ancora porte chiuse ai sindacati che da mesi chiedono un incontro. “Quando ci saranno novità incontreremo i sindacati. Fare tavoli quando non si hanno motivi su cui discutere non ha senso – replica Patuanelli – La situazione è evidente. C’è Invitalia che sta cercando di capire quali sono i valori in gioco rispetto all’investimento che lo stato dovrà fare per entrare in Ami, a prescindere dalla questione del piano industriale che sicuramente non è un elemento di secondo piano. Oggi bisogna capire cos’è Ami, cos’è rimasta Ami. C’è la due diligence in corso, è giusto aspettare i tempi della due diligence per poter prendere le decisioni conseguenti”.