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Pesca, l’assessore Mai: “In 5 anni investiti 9 mln di euro per il rilancio del settore”

Il bilancio della passata amministrazione regionale

pesca

Liguria. L’assessore regionale alla Pesca fa il punto sulla situazione del comparto ittico ligure. Oltre 9 milioni di euro a favore di progetti finanziati con i fondi Feamp, raddoppiati rispetto al passato grazie al lavoro svolto in questi ultimi 5 anni.

“La pesca è fondamentale per la Liguria – spiega l’assessore -. Si tratta di un settore economico di grande valore che garantisce ricadute occupazionali, ambientali e turistiche. Ma molto di più, la pesca rappresenta le nostre tradizioni, la nostra cultura e un’identità inscindibile dei liguri.”

“Per questo motivo negli ultimi cinque anni abbiamo investito molto in questo settore. Con i fondi Feamp, che su mia istanza ci sono stati raddoppiati, abbiamo garantito oltre 9 milioni di euro di finanziamenti, investendo nel rinnovo e ammodernamento dei pescherecci, sull’impatto ambientale, sui processi di trasformazione del pescato, negli ittiturismi, nella formazione verso i più giovani, fino alla molluschicultura e alla pescicoltura. Voglio anche dire che, se non mi fossi battuto intensamente per ottenere il raddoppio di questi fondi, molti di questi progetti non sarebbero stati possibili. Grazie a un lavoro di squadra, la Liguria oggi può contare su fondi che prima non erano mai arrivati.”

“Proprio su questa linea, un lavoro importante è stato quello di creare una forte sinergia con il Flag, i Gruppi di azione locale, con i quali abbiamo investito 4 milioni di euro per infrastrutture, ricerche e progetti pilota per i piani di gestione delle risorse ittiche, progetti di intervento ambientale, formazione, promozione e valorizzazione dei prodotti ittici.”

“Per creare un sistema ittico ligure, infatti, abbiamo varato un piano triennale per la pesca che consentirà di praticare questa attività con maggiori investimenti, facilitazioni e importanti e attese semplificazioni normative. Inoltre, ci siamo impegnati direttamente avviando progetti cruciali, come la trasformazione del pescato della tonnarella di Camogli, con 43mila euro di finanziamenti, o la messa in sicurezza delle attività di pesca professionale a Sestri Levante per 180mila euro. Investito a Santa Margherita Ligure per il miglioramento della banchina del porto, con 104mila euro. Nella darsena di Arma di Taggia per 86mila euro e a Genova per il miglioramento della sicurezza dei pescatori, per 143mila euro. Finanziato la riqualificazione della spiaggetta del porto di Vado Ligure per 121mila euro. La realizzazione della piattaforma per la pesca di Laigueglia per 41mila euro. Migliorato le strutture per la pesca ad Alassio per 135mila euro. Migliorato la difesa a mare dalle mareggiate ad Albenga, con 25mila euro. Investito nelle attività ittiche di Bordighera per 156mila euro. Potenziato le pesca professionale nella darsena di Savona per 315mila euro. E ancora, investito nel miglioramento del sito di pesca del porto di Marina di Capo San Donato a Finale Ligure con 140mila euro. Riqualificato la passeggiata dei pescatori di Noli con 81mila euro. E finanziato interventi sul molo San Antonio di Spotorno, per 125mila euro.”

“Questo inteso lavoro a supporto del comparto ittico, ha portato la pesca professionale a registrare 497 imbarcazioni, ossia oltre il 4% della flotta nazionale che in termini di stazza rappresentano il 2,5% circa del tonnellaggio nazionale, per un fatturato superiore ai 20 milioni di euro. E la pesca sportiva a raggiungere l’apice di oltre 200mila liguri praticanti e tantissimi turisti che raggiungono le nostre coste, i nostri fiumi e laghi, per pescare.”

“Importante, con oltre 2 milioni e 200mila euro, è stato il supporto dato alle attività di molluschicoltura e pescicoltura. Abbiamo anche predisposto una nuova mappatura di tutte le attività di molluschicultura nel golfo di La Spezia che misurano 404mila metri quadrati per una produzione annua di 4mila 200 tonnellate, con un totale di 114 addetti in 91 aziende. Per la piscicoltura marina, che in regione è presente con 2 impianti off-shore e con una produzione di circa 800 tonnellate annue, per il 4% circa della produzione nazionale, abbiamo garantito supporto al potenziamento e miglioramento delle strutture, nelle quali le specie allevate sono soprattutto spigole, orate e, in minor quantità, saraghi ed ombrine. Si tratta di un comparto in crescita che oggi registra 111 addetti.”

“Ma oltre a questi interventi, abbiamo finanziato molti altri progetti per diversi milioni di euro e previsti interventi normativi di sistema che garantissero al comparto professionale e quello sportivo, di poter crescere. Abbiamo realizzato il primo marchio ligure per la valorizzazione e promozione delle imprese liguri di pesca, denominato “Sistema ittico Liguria – Pescatori”, in modo da garantire un lavoro di squadra fra le aziende e gli operatori del settore, e un logo chiaro di promozione dei nostri prodotti. Abbiamo dato, dopo molti anni di attesa e difficoltà, finalmente l’avvio della pesca sperimentale del bianchetto. Un passo fondamentale per la riscoperta delle nostre tradizioni ittiche e per un supporto decisivo all’economia del settore. Poi abbiamo rinnovo il piano di gestione per la pesca del rossetto e realizzato studi per aumentare i siti di molluschicoltura.”

“Cruciale è stata la battaglia per l’opposizione all’accordo di Caen che ha permesso di non regalare un tratto di mare pescoso ligure, ai francesi. Una scelta nazionale insensata, effettuata dai Governi di sinistra che non poteva essere accettata da Regione Liguria. Come assessore mi sono fermamente battuto contro questo scempio che avrebbe danneggiato i nostri pescatori.”

“Per la pesca sportiva, in particolare, abbiamo iniziato l’iter per consentirla nei porti. Così importanti sono stati anche gli investimenti per la pesca nelle acque interne. Abbiamo modificato le carte ittiche per arrivare ad una unica carta ittica regionale, rivisto le riserve di pesca e previsto nuovi bandi per la loro gestione. Previsto l’avvio sperimentale del tesserino segna catture elettronico. Nonché rilanciato la pesca nel laghi di Osiglia e della Busalletta.”

“Nell’insieme, sono decine e decine gli interventi che mi hanno visto impegnato sul settore della pesca in questi anni. Una menzione particolare, tuttavia, riguarda quanto fatto durante il lockdown. Come primo punto, abbiamo consentito alle aziende ittiche di consegnare il pescato a casa, e agli ittiturismi, di farlo con i pasti pronti, dando sostegno a queste imprese e garantendo il rispetto delle norme di quarantena, per molte famiglie. In secondo luogo, abbiamo facilitato l’ottenimento dei fondi Feamp e stanziato finanziamenti a fondo perduto per le aziende in un periodo in cui i consumi si sono fortemente contratti o, in certi casi, quasi azzerati.”

“In ultimo, sono ancora due i progetti che voglio citare perché mi sono particolarmente cari. Si tratta del progetto PrismaMed, grazie al quale abbiamo previsto l’avvio del riciclo dei rifiuti prodotti nei porti e pescati in mare. Un’esigenza più che mai attuale e improrogabile. E della campagna informativa “Io (p)esco sicuro”, che riguarda le norme anti Covid-19, per fare formazione alle imprese e creare una campagna di sensibilizzazione verso i consumatori per ricordare che il nostro pescato è buono, salutare e sicuro, anche per quanto riguarda il Coronavirus.”

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