Genova. «La democrazia si fonda sul diritto per cui ciascuno possa esprimere le proprie opinioni. Ed è pur vero che tale diritto deve essere garantito, anche quando quelle opinioni suscitano perplessità e disagio, quindi avversione. Vorremmo però capire cos’è successo ieri a Sampierdarena per il comizio elettorale dell’onorevole Salvini. Senza alcun preavviso, l’intera delegazione è rimasta blindata dalle 13 alle 19: impossibile effettuare persino le operazioni più elementari, come andare a prendere i figli a scuola, recarsi alla stazione o al palazzo della salute alla Fiumara».Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, candidato capolista per Linea Condivisa nel collegio di Genova alle prossime elezioni regionali.
«Uno straordinario dispiegamento di forze dell’ordine, a protezione dell’onorevole Salvini, con ripercussioni sul quartiere di cui tutti si sono resi conto. Bene: tutto ciò accade solo in occasione delle sortite elettorali del leader della Lega. Perché per qualsiasi altro politico venuto a parlare in piazza Settembrini non sarebbe stato necessario bloccare una parte nevralgica della città –sottolinea Pastorino -. È vero: siamo in campagna elettorale: va garantito a tutti il diritto di esprimere le proprie opinioni. Ma c’è anche il diritto dei cittadini, a non dover subire disagi nel proprio territorio».
«Sembra invece che a Salvini sia concessa una libertà fuori scala. Poi però c’è chi subisce le provocazioni dei suoi seguaci: come Linea Condivisa, che a Spotorno e zone limitrofe si è trovata tutti i manifesti coperti da quelli della Lega –conclude Pastorino -. I leghisti sono abilissimi a rivendicare il loro diritto di espressione, salvo poi negarlo agli altri e facendo forzature di questo tipo proprio nell’ultimo giorno di campagna elettorale».