Problema

Pastorino in sopralluogo nel carcere di Marassi: “Troppo affollato, distanziamento a rischio”

"Non può essere solo strumento di contenzione, punizione ed esclusione"

carcere marassi

Genova. Stamane sopralluogo presso il carcere di Marassi da parte del capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della commissione regionale sanità.

“Questa mattina, insieme all’avvocata Alessandra Ballerini e al dottor Riccardo Campus, ci siamo recati nel carcere di Marassi per verificare l’attuale condizione del penitenziario. Da sottolineare anzitutto il dialogo positivo con la dottoressa Milano, direttrice del carcere, con la quale abbiamo ben individuato le difficoltà gravanti su una struttura che presenta limiti logistici e di funzionalità –spiega Pastorino -. A partire dalla capienza: sulla carta attrezzato per 540 persone detenute, oggi Marassi ne ospita 689, di cui 12 in licenza. Il sovraffollamento è endemico ed è di circa del 25%, il che incide negativamente sulla qualità della vita delle persone recluse e rende più faticosi i compiti di chi lavora in carcere. Situazione che si aggrava ulteriormente a causa delle misure per il contrasto della pandemia covid”.

“Purtroppo registriamo un aumento delle persone detenute giovani e una percentuale significativa di tossicodipendenti, pari a 100 unità. La permanenza in carcere è dura: nonostante i lavori di risistemazione, pulizia e tinteggiatura, gli spazi restano angusti. Per quanto si sia cercato di limitare la promiscuità, la logistica rende particolarmente difficile attuare il distanziamento sociale –evidenzia Pastorino -. Inoltre registriamo la carenza di alcune figure professionali, a nostro giudizio importantissime: servirebbero più psicologi, ma soprattutto assistenti sociali, ora del tutto assenti. Così si eviterebbero processi di sanitarizzazione, per casi che potrebbero risolversi con un buon supporto psicologico”.

“Come osservatrice dell’associazione Antigone, l’avvocata Ballerini produrrà un resoconto del quadro complessivo. Per noi questa è la quarta visita da inizio legislatura negli istituti di pena genovesi, fra Pontedecimo e Marassi. A differenza di altre forze politiche, riteniamo sia necessario tenere alta l’attenzione sul tema: da qui il nostro impegno per far approvare la legge per l’istituzione del Garante dei Detenuti. Un importante risultato di Linea Condivisa: perché è proprio su questi aspetti che si misura il progresso civile di una società –conclude Pastorino -. Le carceri dovrebbero essere luogo di rieducazione e riabilitazione delle persone recluse. E non, come spesso accade, mero strumento di contenzione, punizione ed esclusione: un approccio che può sfociare nella violenza, anche autoinflitta fino al suicidio”.

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