Esigenze

Nuovo bagno pubblico nella stazione metrò De Ferrari, un semaforo indicherà il “via libera” fotogallery

In disuso da tempo, gli spazi del Diurno sono state in parte ristrutturati e affidati a una cooperativa: per fare i propri bisogni bisognerà pagare 50 centesimi (sempre meno di un caffé)

Genova. “Semaforo verde” significa via libera, mentre con il semaforo rosso bisognerà tenersela ancora un po’. Semplice e basilare come l’obbiettivo del Comune di Genova nel far ristrutturare e affidare a una coooperativa il vecchio (ora rinnovato) diurno nel sottopassaggio di piazza De Ferrari, nel centro città.

“Dare ai genovesi e i turisti un servizio pubblico necessario e all’altezza della città e inviare il messaggio che nelle stazioni della metropolitana ci sono anche le toilette – spiega il sindaco Marco Bucci, entusiasta di mostrare ai giornalisti il nuovo spazio recuperato – sì perché saranno 19 i nuovi bagni pubblici a Genova, dopo questo riapriranno anche nelle stazioni metro di Brignole, San Giorgio e Sarzano”.

Al taglio del nastro anche l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi: “La riapertura fa parte di un più ampio progetto di messa in servizio dei bagni nel centro storico, per i prossimi tre che saranno aperti ci sono state otto manifestazioni di interesse”. I lavori di ristrutturazione sono costati 30 mila euro. “La spesa è stata in parte coperta grazie agli introiti della tariffa di soggiorno”, ha precisato l’assessore al Turismo Laura Gaggero, anch’ella all’inaugurazione.

L’accesso ai bagni pubblici sarà condizionato al pagamento di 50 centesimi (sempre meno del caffé che bisognerebbe pagare in un bar per utilizzare il servizio). L’orario di apertura, sperimentale per tutto il mese di settembre, sarà da lunedì a giovedì dalle 10 alle 18 e da venerdì alla domenica dalle 8 alle 21.

Per chi non lo sapesse ancora, esistono altri bagni pubblici in città, utilizzabili gratuitamente. Ad esempio al porto antico (uno ai magazzini del cotone e uno vicino ai giochi per bambini) e al piano terra di palazzo Tursi (l’ingresso nel palazzo è contingentato per via delle normative Covid).

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