Genova. La procura di Genova che indaga sulla gestione della radioterapia all’ospedale San Martino di Genova passerà al vaglio 7 anni di ritardi allo scopo di capire chi doveva decidere cosa comprare e dove destinare i fondi tra le varie province e se ci sono eventuali responsabilità della direzione sanitaria del nosocomio o per l’ultimo periodo di Alisa.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, è affidata ai Nas e alla guardia di finanza. Dalle indagini è emerso che già nel 2013 il primario di Radioterapia Renzo Corvo aveva segnalato la necessità di sostituire i macchinari. E ancora nel 2017 il direttore Ucci aveva chiesto l’acquisto.
Nelle scorse settimane gli investigatori hanno sentito i vari protagonisti della vicenda per ricostruire la genesi del problema, come vennero gestiti gli acquisti e gli appalti e se vi furono ritardi. Anche la corte dei conti ha aperto una inchiesta per verificare se ci sia stato un danno erariale per il ritardo nella cura dei pazienti.