Ripartenza con festa

Il Teatro Nazionale di Genova, ecco i titoli della nuova stagione (sino al 29 dicembre)

Quindici spettacoli dal 29 settembre al 29 dicembre

davide livermore

Genova. Quindici titoli, dal 29 settembre al 29 dicembre. Con un omaggio al fondatore Ivo Chiesa, un concorso internazionale che avrà la sua premiazione in un evento proprio nel giorno del centenario dalla nascita, il 22 dicembre.

Il Teatro Nazionale di Genova riparte e lo fa in grande stile, a partire da una conferenza stampa-spettacolo che il sindaco Marco Bucci ha definito la più bella.

«Sarà una stagione particolare – afferma il direttore Davide Livermore – perché sinora ne sveliamo solo una parte, ma di altissimo livello». A partire da Elena di Euripide, che apre la stagione (Teatro Ivo Chiesa 29/9-12/10): il titolo che ha polverizzato i record di vendite al teatro greco di Siracusa e che Livermore (che ne è regista) porta a Genova in un riallestimento dello stesso Teatro Nazionale di Genova in collaborazione con la produzione originale Inda, Istituto Nazionale del Dramma Antico.

«Partiamo con una tragedia – dice Livermore – che non è prosa, è un’altra cosa. L’inizio di tutto, la grande madre dei teatri, che consente alla società di riflettere su se stessa». Contrariamente alle voci dei mesi scorsi, lo spettacolo sarà ospitato all’interno del teatro Ivo Chiesa e non su una chiatta come inizialmente si pensava: «Si sarebbe trattato di un esborso economico che non aveva senso etico affrontare in questo momento storico – puntualizza Livermore – sarebbe stato vissuto come un vezzo. Oggi dobbiamo lasciare spazio alla militanza per la bellezza».

Per senso di responsabilità il Teatro ha deciso di non rivelare gli altri spettacoli in cartellone nel 2021 per non vendere abbonamenti e biglietti in una situazione di incertezza legata all’epidemia di Covid e per andare incontro anche al proprio pubblico: «La spesa dell’abbonamento risulta così anche più contenuta», puntualizza Livermore.

Il presidente del Teatro Alessandro Giglio osa: «Oggi è un giorno di festa. Vogliamo ridare la voglia di sognare al pubblico. Il teatro è una grande magia e rappresenta un vaccino contro il Covid, che dà la forza di ripartire a questo Paese».

Il pubblico ha dimostrato in modo tangibile di essere affezionato al proprio teatro: in 1.500 hanno rinunciato al rimborso. Coloro che avevano i voucher da esaurire invece da oggi possono comprare i primi biglietti, mentre la vendita libera sarà aperta dal 16 settembre. Chi ha rinunciato al rimborso avrà comunque uno sconto sull’abbonamento e chi si abbona ora avrà uno sconto sulla seconda tranche di stagione. Tutte le informazioni sono qui.

Gli spettacoli saranno ospitati soprattutto al Teatro Ivo Chiesa e al Modena perché si tratta delle sale più capienti (circa 480 i posti con distanziamento nel primo, circa 300 per il secondo).

Tra i protagonisti Massimo Popolizio, Fausto Paravidino con Rocco Papaleo, Jurij Ferrini, Ugo Pagliai e Paola Gassman, gli Oblivion e gli ospiti del Circumnavigando Festival. Ecco gli altri titoli (cliccando sui singoli spettacoli altre informazioni):

3 ottobre A Woman Left Lonely – Omaggio a Janis Joplin

14 -25 ottobre Tintarella di luna di Giorgio Gallione da Italo Calvino

16-25 ottobre Estate in dicembre di Carolina África Martín Pajares

20-25 ottobre I due gemelli di Natalino Balasso da Carlo Goldoni

4-8 novembre Furore da John Steinbeck

11-15 novembre Creatura di sabbia da Tahar Ben Jelloun

17-29 novembre Grounded di George Brant

18-28 novembre Autunno in aprile di Carolina África Martín Pajares

27-29 novembre Romeo e Giulietta di Babilonia Teatri da William Shakespeare

2-6 dicembre Peachum Un’opera da tre soldi di Fausto Paravidino

9-19 dicembre Il mercato della carne di Bruno Fornasari

10-13 dicembre Oblivion Rhapsody Oblivion

27 dicembre Smashed di John-Paul Zaccarini

29 dicembre Pour Hêtre

Il Teatro riparte dopo il successo estivo di Tir – Teatro in rivoluzione, che ha portato nelle piazze della Liguria 6 mila persone (con distanziamento). Un’anteprima di ciò che vuole essere il Teatro Nazionale di Genova per il territorio ligure: presente, in rete con altre realtà culturali (a partire dal Carlo Felice), usando i contributi pubblici in maniera attenta e responsabile.

Non è un caso che alla conferenza stampa i due present-attori Barbara Moselli e Paolo Li Volsi abbiano elencato il decalogo di Livermore sul ruolo e la gestione del Teatro Nazionale che “esiste”:

1 Esiste la città (il teatro rende più vivibile un territorio e migliore la qualità della vita stessa)
2 Esiste il teatro (una casa inclusiva per tutti, con audizioni pubbliche per le nuove produzioni e attivando forme di residenza artistica)
3 Esiste il pubblico (Genova ha una grande tradizione, occorre ampliare il bacino di utenza, aprirsi a nuove culture, etnie e identità)
4 Esiste l’arte (integrazione senza compartimenti stagni tra prosa, opera, danza)
5 Esiste il repertorio (capire cosa dell’enorme patrimonio del passato sa ancora parlare al presente)
6 Esiste la scienza (parole come ricerca e laboratorio devono tornare al loro significato, fondamentale l’attività del Museo dell’Attore)
7 Esiste la scuola (sostenere la pedagogia e la didattica, offerta formativa della Scuola del Teatro più aperta al contesto internazionale)
8 Esiste la tecnologia (il teatro come luogo di scoperta e sperimentazione di tecnologia e tecniche)
9 Esiste la politica (l’invasione gioiosa del territorio, un’azione politica)
10 Esiste la memoria (Genova è una delle città più teatrali del mondo, confrontarsi con la memoria significa capire chi siamo).

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