Genova. Dopo le accuse di Alessandro Ronchi, candidato alle regionali per Linea Condivisa, secondo cui il sindacato dei medici Sumai avrebbe fatto propaganda politica per Fratelli d’Italia, riceviamo e pubblichiamo integralmente la replica del suddetto sindacato.
Ronchi, secondo il giornale, avrebbe detto “hanno invitato a votare i candidati di Fratelli d’Italia” e che non si capacita come il sindacato “possa chiaramente schierarsi a favore di un partito politico”. E poi a citare articoli del codice deontologico ben conosciuti dagli scriventi.
Ci auguriamo che non si tratti di propaganda politica spicciola ma che le dichiarazioni del Sig. Alessandro Ronchi, siano conseguenza di una superficiale conoscenza dei fatti e una scarsa lettura degli atti. Dispiace, tra l’altro, che ci si ricordi del sindacato solo in questo frangente.
Infatti il capogruppo di Linea Condivisa non ha mai ritenuto di contattare direttamente il sindacato, pur facendo parte della Commissione Sanità della Regione, una singola volta in 8 anni di mio segretariato. Di più, di fronte a un esplicito invito in premessa dell’incontro, Ronchi ha ritenuto di dover fare solo sterile polemica. Mi auguro si tratti di un banale errore di lettura e che i rapporti possano essere ristabiliti e anche rinsaldati.
Del resto le parole: “a seguito dell’incontro richiesto al SUMAI Liguria dal capogruppo di Fratelli d’Italia, siamo lieti di pubblicarne l’esito, auspicando che gli altri capigruppo, se interessati, richiedano la medesima attenzione.”, non si prestano a equivoci.
Noi Segretari abbiamo fatto propaganda sempre e solo per il Sindacato; all’incontro hanno partecipato tutti gli iscritti che hanno ritenuto di essere presenti, di credo politico peraltro assai variegato, perché la salute non è né di destra né di sinistra.
Se il signor Ronchi riterrà di chiedere un incontro per il suo capogruppo, sarà senz’altro accontentato, così come tutti gli altri capigruppo che ritenessero di incontrare il SUMAI. E, anche per lui, ci auguriamo di poter dire, a incontro avvenuto, che è il candidato idoneo per sostenere gli interessi della nostra categoria, attraverso una lettera a tutti gli iscritti.
Certo, dato che entrambi lo conosciamo personalmente, avremmo apprezzato di più una sua telefonata con richiesta di incontro, ma questo non è, purtroppo, avvenuto, nonostante una massiccia presenza degli iscritti sul territorio, come correttamente evidenziato nell’articolo.