Le mascherine resteranno obbligatorie al chiuso e nei luoghi aperti dove non si può mantenere il distanziamento, divieto di assembramento, limite di capienza per i trasporti pubblici fissato all’80 per cento. Sono questi, come vengono riportati da fonti attendibili, i principali contenuti del nuovo DPCM, che dovrebbe entrare in vigore a partire da lunedì 7 settembre, fino al 30 settembre.
Nel testo, a meno di sorprese dell’ultima ora, sarà confermata la chiusura degli impianti sportivi al pubblico: cocente delusione per il mondo del calcio, che sperava nella riapertura degli stadi. E ora punta a eventuali aperture da parte delle singole regioni.
Dopo le parole di Brusaferro e Conte i club italiani dovranno a rinunciare ai tifosi almeno per le prime due giornate di Serie A. Ai tifosi come detto sarà vietato l’accesso a tutti gli stadi italiani e non potranno rientrare neanche a capienza ridotta.
Niente sconti al calcio quindi, le partite si giocheranno a porte chiuse. Il ministro Speranza, si legge, ne ha parlato con i colleghi francesi, tedeschi e spagnoli: l’idea che sta maturando è quella di un’intesa collettiva per far stabilizzare la curva dei contagi e superare la boa della riapertura delle scuole, ritenuta prioritaria.