Il caso

Coronavirus, Toti: “In Liguria preoccupati solo per La Spezia”. I dubbi sulla festa per la serie A

Su 111 nuovi positivi 80 arrivano dall'estremo Levante. Ma l'origine del focolaio non è ancora del tutto chiara

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Genova. Al momento la provincia della Spezia è “l’unico luogo dove abbiamo qualche preoccupazione sull’espansione dell’epidemia“, mentre “il livello generale circolazione  resta al di sotto di quello delle regioni di maggiore espansione, trattandosi di un pugno di casi a eccezione dell’ottantina” nell’estremo Levante ligure. Così il presidente ligure Giovanni Toti fa il punto della situazione dopo il bollettino che racconta di un nuovo boom di contagi in Liguria, 111 nuovi positivi in gran parte collegati a un focolaio nel territorio della Asl 5.

“Il 40% – ha detto Toti illustrando i dati dell’indagine epidemiologica – arriva dal cluster primogenito, una serie di incontri di cittadini stranieri per nazionalità o per origine, non solo dominicani ma anche del Bangladesh e pakistani. Il restante 60% è frutto dei raduni ferragostani che hanno fatto esplodere il contagio, ma la maggior parte dei pazienti è in una situazione non grave e non rischia la vita”.

L’origine dell’impennata di positivi alla Spezia e dintorni è ancora in parte avvolta dal mistero. Nelle scorse ore la Usl di Massa-Carrara ha replicato alla Regione Liguria affermando che nei giorni scorsi non c’è stata alcuna festa della comunità dominicana in territorio toscano, ma che quel focolaio era già stato circoscritto. L’ipotesi, allora, è che una parte dei contagiati fossero residenti al di qua del confine e per questo siano sfuggiti al controllo.

Ma lo scorso 20 agosto alla Spezia 30mila persone sono scese in piazza per festeggiare la promozione in serie A della locale squadra di calcio. E secondo Toti “non si può escludere” che quell’evento “abbia fatto da moltiplicatore, anche se i primi contagi non arrivano da lì”. Ipotesi che invece il sindaco Pierluigi Peracchini tende a scartare perché la maggior parte dei contagiati sono cittadini stranieri “di poche nazionalità” oltre a “diversi anziani”. In caso contrario “avremmo migliaia di contagiati”, sostiene il primo cittadino.

Alla Spezia resta in vigore l’ordinanza che impone l’uso delle mascherine in tutti i locali pubblici e aperti al pubblico, anche all’aperto, 24 ore su 24. La Regione ha predisposto un piano di contenimento che prevede il rafforzamento del personale ospedaliero e infermieristico con trasferimenti da Asl 3 e Asl 4, due unità mobili per lo screening, tamponi drive-through in vista dell’apertura delle scuole e aumento della capacità di test direttamente sul territorio.

Domani mattina è prevista una riunione in prefettura per fare il punto, ma per ora si esclude totalmente l’istituzione di una “zona rossa” con restrizioni di movimento da e per la provincia della Spezia: “Non siamo assolutamente a quelle situazioni, è un cluster gestibile. Al momento siamo molto lontani da altre misure. Se, come auspichiamo, il contagio comincerà a scendere di intensità non credo ci sia bisogno di altro”, ha confermato Toti.

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