Stretta

Coronavirus, impennata di contagi alla Spezia: il sindaco “spegne” la movida dalle 18 alle 22

La decisione del sindaco Peracchini che esclude l'ipotesi di contagi a causa della festa dei tifosi in piazza: "Sappiamo scientificamente com'è andata"

Prima serata di movida in centro storico dopo il lockdown, polizia locale e steward anti assembramento
Foto d'archivio

La Spezia. Stretta sulla movida alla Spezia dopo l’esplosione di contagi degli ultimi giorni. Il sindaco Pierluigi Peracchini ha annunciato la revoca dell’ordinanza che permette la musica nei locali pubblici dalle 18 alle 22 “fino a quando la situazione non sarà normalizzata”.

L’annuncio è arrivato dopo il vertice in prefettura per decidere le prossime mosse. In tutta la provincia resta l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto senza limiti di orario: “Avremo bisogno di una settimana, dieci giorni per vedere gli effetti dell’ordinanza”, aggiunge il sindaco.

Stanotte ci sono stati nuovi ricoveri e purtroppo ci sono due persone anziane con altre patologie in terapia intensiva per le quali abbiamo poche speranze” ma “rispetto ai giorni scorsi la tendenza pare migliorata. Attendiamo i dati di oggi”, ha proseguito il sindaco. “L’ospedale ha posti per rispondere alle esigenze, ci sono posti anche in Asl4 e Asl3. La situazione è sotto controllo ma va fatta rientrare velocemente. Chiediamo a tutti massima cautela”.

E mentre a Genova c’è polemica sulla festa dei tifosi del Genoa – che si sono riuniti in piazza De Ferrari, senza distanze e senza mascherine, per festeggiare il compleanno della società – Peracchini esclude ancora una volta che i 30mila supporter dello Spezia scesi in strada il 20 agosto per celebrare la promozione in serie A possano aver contribuito all’impennata di casi.

“Sappiamo scientificamente come sono andate le cose. I gruppi consiliari in campagna elettorale fanno il loro lavoro. Ma tutti sanno quale è la situazione – spiega il primo cittadino -. I sintomi si manifestano mediamente entro 5 giorni dall’evento, il periodo di incubazione massima è di 14 giorni. Quindi l’evento festa dello Spezia non ha inciso. Non è bello cercare di dare una responsabilità che evidentemente non c’è. Capita a chiunque, ma sappiamo scientificamente come questo cluster si è formato e si è diffuso. I cluster hanno dimensioni diverse rispetto ai casi registrati per i ragazzi rientrati da Spagna, Grecia e Sardegna o dei lavoratori. Il virus essendo in giro può entrare in contatto con chiunque. Il tema è gestirlo e contenerlo rendendolo innocuo. Poi se qualcuno vuole speculare e dare colpe, dividendo la città, questo è uno sport al quale non  mi iscrivo. Anzi invito tutti a usare la massima razionalità e aiutare chi ha bisogno”.

Nonostante tutto, alla Spezia le scuole riapriranno normalmente il 14 settembre. “Comprendiamo le ansie dei genitori, ma prima si,inizia prima si recupera il tempo perduto per i ragazzi”, ha spiegato il sindaco Pierluigi Peracchini, ricordando inoltre che”la competenza per il rinvio dell’inizio dell’anno scolastico è del Governo con la Regione. Se il Governo chiamasse la Regione valutando che le cose stanno andando diversamente potrebbe essere rimandato l’anno scolastico. Ma ad oggi non ci sono le condizioni”.

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