Albenga. È l’infettivologo professor Matteo Bassetti, primario dell’Ospedale San Martino di Genova, il vincitore del Carciofo d’Oro 2020, il premio ideato e organizzato da Enzo Bellissimo, patron della Cantina di Re Carciofo, in piazza San Francesco, cuore del centro storico di Albenga.
La pioggia ha costretto gli organizzatori dell’evento ad annullare la cerimonia ufficiale di consegna, ma l’infettivologo genovese si è presentato – a sorpresa – nella Cantina di Re Carciofo dove ha ritirato il prestigioso riconoscimento ingauno.
Presenti alla consegna del premio – introdotta dal giornalista Stefano Pezzini – il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, il consigliere comunale ed ex sindaco di Albenga Giorgio Cangiano, il Vescovo Guglielmo Borghetti e Antonio Ricci.
A margine della premiazione, Bassetti ha rilasciato un’intervista esclusiva al nostro giornale in cui ha fatto il punto sull’emergenza sanitaria nella nostra regione: “La situazione è di movimento, nel senso che da liguri abbiamo un mare che si sta muovendo, ma che non ha le caratteristiche di marzo e aprile – ha rassicurato Bassetti -. C’è un’onda che si muove, abbiamo contagiati e nuovi ricoveri, ma siamo sul pezzo. Speriamo che adesso questi numeri calino. Sono fiducioso”.

“Oggi i dati del San Martino ci dicono che da giugno ad oggi abbiamo avuto un decesso – ha continuato l’infettivologo -. È evidente che, con dei numeri significativi, la situazione è molto diversa rispetto all’inizio, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Proprio come è stato fatto a Genova, continuare a raccomandare la mascherina obbligatoria è un atteggiamento molto maturo, che ci accompagnerà per i prossimi mesi e sino all’arrivo del vaccino. In generale, poi, non dobbiamo solo guardare al numero dei contagiati totali, ma dobbiamo anche considerare il numero degli ospedalizzati e al numero dei decessi”.
Due, secondo Bassetti, le cose da fare per cercare di mantenere la situazione sotto controllo: “Mantenere le misure che conosciamo, mascherina, distanziamento e stare a casa se abbiamo i sintomi caratteristici – ha spiegato il medico genovese -, ma soprattutto vaccinarci per l’influenza, perché è un atteggiamento di maturità verso il prossimo e noi stessi. Se riusciremo a far sì che l’onda influenzale non arrivi, allora diventerà più semplice gestire il Covid”.
Voci sempre più insistenti, infine, vogliono l’infettivologo genovese tra i candidati ad avere un ruolo nella prossima giunta regionale guidata da Giovanni Toti: “Non credo che esista questa possibilità – ha concluso Bassetti -. Continuerò a fare il mio lavoro al servizio dei pazienti e dei miei studenti. Per avere incarichi politici, come quello di assessore, bisogna avere anche un percorso di un certo tipo che io oggi non ho”.