Genova. “Oggi il Covid è una malattia molto diversa. Dobbiamo convincerci tutti che dovremo convivere con l’infezione, continueremo ad avere persone positive ma se resteranno il 2-3% della popolazione la situazione resterà controllata”. Il primario di malattie infettive del San Martino, Matteo Bassetti, fa il punto sulla situazione nell’ospedale genovese che, a suo dire, non desta preoccupazione.
“La qualità dei ricoveri è molto cambiata rispetto a marzo-aprile, non tanto per l’età media, che a differenza di quanto viene detto non è molto cambiata – spiega Bassetti – ma se è vero che da giugno ad oggi ci sono stati 90 ricoveri e un solo decesso vuol dire che qualcosa è cambiato in meglio nella gestione della malattia”.
“La degenza media è più corta – prosegue il medico genovese – oggi siamo intorno ai 7 giorni mentre a marzo-aprile eravamo oltre i 15 giorni. La complessità inoltre è decisamente diversa. Oggi c’è una filiera, il paziente viene ricoverato nella fase acuta, poi va a casa o nelle strutture messe a disposizione dalla protezione civile”.
Intanto la direzione sanitaria informa che sono stati riaperti i reparti interessati la scorsa settimana da alcuni casi di positività. A seguito delle verifiche effettuate dalla medicina del lavoro sono tornati dunque alla regolare attività i reparti all’11° piano del Monoblocco (De Cian, Picciotto, Cafiero), la clinica di medicina interna 1 al 10° piano del Monoblocco (Montecucco) e oncologia medica 1 al 5° piano Ist (Sobrero).
Inoltre sono stati attivati 14 posti letto di media intensità nell’area medica critica e 4 posti letto di terapia intensiva della rianimazione, presso il 1° piano dell’edificio del Dea (pronto soccorso), dedicati ai pazienti Covid positivi. E’ stato inibito l’accesso ai visitatori al primo piano del pronto soccorso. Il piano verrà applicato in maniera graduale, in modo da impattare il meno possibile sulle altre aree, soprattutto quelle chirurgiche.