Genova. Nel giorno in cui vengono ripristinati i pedaggi autostradali per l’area metropolitana genovese, in Valle Stura tornano le code e i disagi. Come se nulla fosse cambiato per l’A26, da mesi sotto l’assedio dei cantieri.
Da questa mattina, infatti, è nuovamente operativo un by-pass che impone il salto di carreggiata per chi viaggia verso Genova, poco dopo il casello di Masone, per consentire nuovi interventi alle gallerie che precedono il Turchino, tra cui la famosa Bertè, nota per il crollo della volta dello scorso dicembre.
E così tornano anche le code: da questa mattina le macchine sono incolonnate in entrata al casello di Masone, pronte a prendere il tagliando che le farà pagare il transito fino a Pra’, 1,40 euro che equivalgono al prezzo pieno. Tutto compreso, anche i disagi.
Cittadini e enti locali nuovamente, quindi, sul piede di guerra. Oltre alla beffa (che segue il danno economico di questi mesi) anche la tratta Masone – Ovada torna a prezzo pieno, nonostante la viabilità ordinaria sia ancora in balia delle frane, con lo smottamento di Gnocchetto sempre “attivo” che limita gli spostamenti, obbligando l’uso della A26: “La Giunta dell’Unione si è nuovamente appellata ad Aspi, al Mit ed agli Assessori regionali alle infrastrutture delle due regioni per vedere ripristinata al più presto la gratuità del tratto, dal momento che l’attuale situazione è tutt’altro che priva di interruzioni e disagi (in previsione anche del corposo lavoro previsto sulle onduline) – si legge in una comunicazione sul canale facebook – L’attuale assetto non giustifica ancora il ripristino della tariffa e i lavori previsti ad ottobre potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione. Riteniamo fermamente che sulla tratta Masone-Ovada e viceversa non abbia senso rimettere la tariffa con la frana del #Gnocchetto attiva e relativa chiusura ad ogni allerta meteo”.
Situazione simile in A12, dove da questa mattina è attivo in cantiere tra Genova Est e Nervi in direzione levante, che impone il salto di carreggiata attraverso un bypass che restringe la corsia di marcia in un’unica carreggiata con doppio senso di marcia. “Una situazione come prima di Ferragosto – scrive un lettore di Genova24 – eppure il pedaggio l’ho pagato completo”.