Roma. Via libera per la costituzione della società funzionale alla scissione da Atlantia di Autostrade per l’Italia e alla sua successiva quotazione in borsa. La notizia arriva da Roma, dove in giornata si sono incontrati nuovamente rappresentanti del governo e i vertici di della società per traguardare il passaggio di proprietà e controllo di Aspi.
SERVIRANNO 40 ANNI PER RIENTRARE DALL’INVESTIMENTO
Questo passaggio, come anticipato questa mattina, è il primo passo per l’entrata nell’azionariato di Cassa depositi e prestiti, che grazie ad un aumento di capitale potrà acquisire l’88% di Aspi, cioè l’intera quoto oggi nel portfolio di Atlantia. La struttura dell’operazione e il progetto di scissione saranno sottoposti ad approvazione di un successivo Consiglio di Amministrazione di Atlantia. L’ipotesi di vendita diretta dell’intera quota dell’88% detenuta da Atlantia in Autostrade per l’Italia spa permane però quale alternativa all’operazione di scissione ha sottolineato Atlantia in una nota, eventualità che potrebbe subentrare in caso di fallimento della trattativa.
Una volta confermata la scissione da Atlantia, secondo quanto stabilità nel summit del 4 agosto, si procederà con un aumento di capitale da 6 miliardi, che coprirà il debito di Aspi, e l’eventuale acquisto delle quote rimanenti per arrivare all’88%, lasciando il restante 12% in controllo di Allianz e Silk Road. In questo modo Cdp, e quindi lo Stato, saranno azionisti di maggioranza della società concessionaria, e ne curerà la gestione, oneri compresi.