Genova. Un censimento che ha dato un risultato quasi sorprendente: 36 organismi, la maggior parte dei quali filtratori bentonici sessili (ossia organismi acquatici fissati sul fondo o su un substrato solido) e una ricca varietà di alghe, popolano l’area del porto antico di Genova. Sono i risultati della ricerca “Dove meno te lo aspetti: biodiversità del benthos nel Porto di Genova”. Lo studio ha beneficiato di un assegno di ricerca del valore di tremila euro messo a disposizione da Fondazione Acquario di Genova Onlus, consentendo a Giorgio Marino, studente del corso di laurea magistrale in Biologia ed ecologia marina dell’Università di Genova, di laurearsi con 110 e lode.
Nella fascia più superficiale dominano balani e patelle, mentre al di sotto di questa fascia si trovano le specie target più comuni, il polichete sabellide alieno Branchiomma luctuosum e la gorgonia Leptogorgia sarmentosa, diversi idroidi, ascidie, foronidei e briozoi, oltre a diverse altre specie di policheti. Vi sono inoltre alcuni molluschi nudibranchi e diverse specie di pesci. Si tratta di poche specie ma ben adattate a questo ambiente.
Questo monitoraggio ha evidenziato aspetti interessanti di carattere ecologico e oceanografico, in particolare la resilienza di alcune specie a situazioni ambientali che innescano fenomeni di moria (come alte temperature, forti piogge o crescita di alghe), e rimarrà un riferimento per studi futuri.
L’iniziativa, alla seconda edizione, conferma la volontà della Fondazione Acquario di Genova Onlus di fornire un contributo concreto allo sviluppo di progetti scientifici e di tutela e gestione sostenibile del territorio e delle sue risorse, in linea con la propria missione.
Lo studio, condotto sotto la supervisione scientifica di Marzia Bo del dipartimento di Scienze della terra, dell’ambiente e della vita, aveva l’obiettivo di monitorare per almeno un anno la comunità di organismi marini che vivono a stretto contatto con il fondo nella parte superficiale (0-20 cm) del Porto Antico di Genova. Nel corso del periodo della ricerca sono state monitorate sia specie autoctone sia aliene, studiandone le interazioni nel tempo e nello spazio. Un’attenzione particolare è stata data a una inconsueta popolazione della gorgonia Leptogorgia sarmentosa, che vanta di essere una delle popolazioni più superficiali di gorgonie del mondo.
La stazione di monitoraggio utilizzata è stata il pontile galleggiante situato a lato del tendone delle feste.
La biodiversità intesa come la ricchezza di specie all’interno di un ecosistema ne determina la capacità di resilienza e di sopravvivenza ed è considerata fondamentale in un ambiente fortemente antropizzato come quello portuale, sebbene presente in misura inferiore all’ambiente naturale circostante. Per queste sue peculiarità, l’ambiente portuale si è rivelato un ottimo laboratorio a cielo aperto per uno studio a lungo termine di questi organismi, in particolare per valutare le risposte di alcune specie indicatrici agli effetti potenziali dei cambiamenti climatici.