Genova. Circa 150 metri in linea d’aria, qualcuno di più se si segue l’andamento della strada. Sarùà questa la distanza che dividerà, domani pomeriggio, martedì 1 settembre, il comizio di Matteo Salvini e un presidio organizzato dal centro sociale Terra di Nessuno.
Il leader della Lega ha annunciato la propria presenza alle 16e15 al banchetto della Lega allestito all’incrocio tra via Napoli e via Vesuvio, nel quartiere di Oregina, mentre il Tdn sarà dalle 15 alle 17, sul lato est del cantiere del ponte Don Acciaio, proprio al limite tra Oregina e Lagaccio.
“Fuori il razzismo dai nostri quartieri” il nome dell’evento organizzato dal centro sociale per schierarsi nettamente contro le politiche sovraniste del Carroccio e del centrodestra. “Dopo le passerelle fatte con Toti mentre si costruiva un ponte che sostituiva quello che ci è crollato in testa il 14 agosto 2018, è il nostro turno di subire l’arrivo del razzista imbonitore per eccellenza, Matteo Salvini – si legge sulla presentazione del presidio – alcune strade del nostro quartiere portano il nome di città e località italiane che rappresentano un periodo storico in cui la migrazione interna alla ricerca di e prospettive per il futuro ha spinto famiglie e giovani al nord. Quelle che restano, sono intitolate a partigiani morti per difendere la libertà e la giustizia
Questo ha prodotto una coscienza e una sensibilità diffusa dove la solidarietà e il mutuo soccorso sono parte del dna di chi vive nella zona”.
In questi ultimi giorni al Lagaccio e Oregina è salita una certa fibrillazione e non soltanto all’interno dei muri del centro sociale, ma anche in ambienti dell’associazionismo cattolico e laico. E’ la prima volta che il leader della Lega si spinge in una zona storicamente di tradizione “rossa” ma che da tempo – come altri quartieri – ha mutato le proprie preferenze politiche all’interno delle urne.
Il presidente del municipio Centro Est, che comprende Lagaccio e Oregina, Andrea Carratù – esponente della Lega – è candidato in consiglio regionale.
“Pensiamo sia necessario essere in strada martedì per sottolineare che i nostri quartieri non accettano la passerella elettorale e il messaggio salviniano di odio e continua campagna elettorale a danno degli ultimi – concludono dal Terra di Nessuno – noi ci saremo, ma vorremmo che il quartiere con striscioni e bandiere ricordasse a certi personaggi che Genova è stata, è e sarà antifascista, accogliente e meticcia”.