Genova. Il candidato si fa aspettare e arriva con quasi mezzora di ritardo, come le spose al matrimonio, ma nessuno se la prende davvero. D’altronde lui, Ferruccio Sansa, ha dovuto aspettare parecchio prima che il centrosinistra (e il M5s) si decidessero a candidarlo. “Dobbiamo chiedere scusa agli elettori per averci impiegato così tanto, ma è stato tempo speso bene e lo dimostreremo”, dice Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, che insieme alla senatrice Roberta Pinotti e al coordinatore nazionale di Articolo 1 Arturo Scotto ha presenziato alla conferenza stampa della presentazione delle liste unitarie dei due partiti oggi a Genova.
Con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza di sabato i dem e gli alleati del campo progressista hanno ultimato anche gli ultimi dettagli e messo a posto le pedine mancanti.
I nomi. Sono 16 i candidati nel collegio di Genova, il capolista è Giovanni Lunardon, già capogruppo in consiglio regionali, e con lui tentano il bis (o il tris) Luca Gaibaldi e Pippo Rossetti. Poi abbiamo Patrizia Avagnina, canditata per Articolo 1, pasionaria delle lotte dei cittadini di Cornigliano, per articolo 1 anche Silvio Del Buono, già direttore scientifico dell’ospedale Gaslini, Maria Luisa Biorci, ex sindaco di Arenzano, e quello attuale Luigi Gambino, Viola Boero, giovane attivista della sezione di Voltri, e poi Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione, Armando Sanna, sindaco di Sant’Olcese, i consiglieri comunali genovesi Claudio Villa e Alberto Pandolfo, Elena Putti, segretaria di sezione alla Foce, Angelica Radicchi, indipendente forte del e Lucina Torretta, assessore del municipio Media Val Bisagno.

A Savona si candidano Mauro Righello, Alessandra Gemelli, Roberto Arboscello, Ilaria Pietropaolo e Massimo Niero. Nell’imperiese correranno Annina Elena, Andrea Gorlero, Enrico Ioculano e Claudia Regina Alla Spezia i candidati sono Davide Natale, Francesca Castagna, Ilario Agata, Fabrizia Pecunia e Pieraldo Canessa.
“Da domani iniziamo una campagna elettorale difficile ma che siamo convinti di poter concludere con successo – dice il segretario regionale del Pd Simone Farello – perché pensiamo che i liguri non condividano la politica attuale e perché abbiamo delle candidature forti, c’è tanto rinnovamento non solo anagrafico e ci sono persone pronte per il governo, pronte per affrontare dinamiche difficili in una regione che è stata abbandonata”. Anche il coordinatore regionale di Articolo 1 Marco Furfaro ha la stessa convinzione.
Ma al di là della presentazione dei nomi, molti dei quali già noti nei giorni scorsi e già pienamente impegnati nella loro campagna elettorale, è chiaro che la partita che si gioca in Liguria ha il peso di un esperimento nazionale.

“E’ sempre positivo quando il tuo avversario ti sottovaluta – dice Andrea Orlando – perché ti dà la possibilità di organizzare meglio il contropiede e la rimonta, Toti ha fallito, in questa regione ci troviamo di fronte a una destra che non ha neppure l’appeal delle altre regioni governate dalla destra, dove pure si sono fatte scelte antipopolari, dalle cementificazioni ai tagli della sanità pubblica, e tuttavia sono cresciute, qui la destra ha perso posti di lavoro, la Liguria non ha più una banca, non ha più un giornale, c’è un processo di deindustrializzazione in atto e noi dobbiamo batterci per interrompere un processo di decrescita infelice come quella che Toti sta realizzando”.
Per la senatrice genovese Roberta Pinotti la coalizione allargata che si presenta alle elezioni è già un risultato: “Nel momento in cui decidiamo di finirla con Salvini e decidiamo di andare al governo con i M5s facciamo una scommessa che parte dall’idea di restare in Europa e di portare una serie di valori che sono compatibili, trovo assurdo che non si provi a riprodurre a livello locale quello che è avvenuto a livello nazionale“.
Il più deciso su questo aspetto è Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo 1, soddisfatto per la creazione di una “noi ci crediamo a questa intesa – ha sottolineato – a questo campo progressista allargato, mi fanno sorridere i benpensanti che di fronte a scelte anche dolorose fatte dal Movimento 5 Stelle, hanno detto che hanno tradito, che sono diventati una costola del centrosinistra, io credo che quando in politica si evolve, se si va verso posizioni progressiste ed europeiste, e contro la corbelleria che destra e sinistra siano la stessa cosa, io credo sia un fatto positivo per la democrazia italiana”.
Anche Secondo Scotto, ci sono margini di recupero: “A me fa sorridere un presidente della Regione che si preoccupa più di tenere aperte le discoteche che di riaprire le scuole a settembre, un presidente che ha pensato in questi anni solo a tagliare nastri e che poco si è occupato dei problemi di mobilità, per non parlare della sanità – continua Scotto – un presidente della Regione che di fronte alle criticità si gira dall’altra parte pur di attaccare il governo è una vergogna”.
Ora, con questi presupposti, e dopo la sofferta trattativa di inizio estate, ci si domanda se la campagna elettorale decollerà in maniera unitaria o se Pd, campo progressista, lista Sansa e M5s continueranno ad agire da separati in casa. E’ lo stesso candidato presidente a sottolineare: “Non è così – dice – sabato insieme alle liste presenteremo il programma condiviso che abbiamo affinato, e ho proposto a tutti i candidati di tutte le liste di vederci, tutti insieme, nei prossimi giorni per mettere in atto iniziative comuni“.
Più pragmatico Simone Farello: “Il comitato di sostegno a Sansa non è nato attorno a lui, dal nulla, ma ha unito forze reali già esistenti, ora si parte con le campagne elettorali che saranno contemporanee, quella con il candidato presidente e quelle delle singole liste, perché la competitività interna, siamo convinti, è un elemento di successo“.
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