Genova. Le infrastrutture e il sociale sono i temi che rispettivamente Andrea Carratù e Francesca Fassio intendono portare in Regione Liguria se saranno eletti. I due candidati della Lega questo pomeriggio hanno inaugurato in via XX settembre il point elettorale ‘condiviso’ nei locali della gioielleria Basile alla presenza del deputato del Carroccio Edoardo Rixi.
Carratù, attuale presidente del Municipio Centro Est, intende partire proprio “dalla concretezza dell’esperienza in Municipio dove bisogna ogni giorno scendere in campo per risolvere a piccoli passi i problemi della gente”. Le infrastrutture per Carratù “sono il tema più urgente su cui lavorare perché se la Liguria non riesce a collegarsi efficacemente con il resto del mondo la Regione può investe quel che vuole nelle imprese ma arrivare a risultati concreti è difficile. Serve uno sviluppo che possa attrarre investimenti e non faccia andare via altri giovani dal nostro territorio”.
Per Carratù sul tema cruciale della sanità “la Regione ha fatto tanto ma ora occorre essere più concreti rispetto a quello che si è seminato ed essere più incisivi a livello nazionale. Il ponte Morandi ha dimostrato che quando si vuole e quando si è compatti le cose si ottengono”.
Per Francesca Fassio, avvocato e assessore alle politiche sociali del Comune di Genova (delega riconsegnata al momento della candidatura come chiesto dal sindaco Bucci), la priorità sono proprio i temi sociali. “In Regione voglio portare la mia esperienza personale e quella del Comune di Genova – spiega – la priorità per m è la tutela delle persone fragili. Occorre mettere al centro l’esperienza della persona, Ho una grande esperienza in tema disabilità. A Genova ci sono molti anziani che diventano disabili e su cui bisogna intervenire e poi ci sono i minori, tema che da sempre seguo molto vicino, con la necessità di una tutela del minore stesso e delle famiglie che va rivista e resa più moderna”.
“Spero di fare un salto – spiega che mi porti a decidere anche dal punto di vista legislativo certe impostazioni e certi programmi”.
Per esempio? “Uno dei temi che mi sta più a cuore è quello della necessità di rivedere la riabilitazione – spiega – con l’esperienza Covid abbiamo visto che i grandi centri e le grandi concentrazioni di persone in questo momento non sono possibili e allora perché non fare la riabilitazione in piccoli gruppi magari già a scuola per evitare ulteriori spostamenti oppure a casa?” si domanda l’ex assessore. “Si tratta di un intervento che secondo me deve essere personalizzato partendo da un progetto sulla persona”.