Il caso

“Positivo al Covid ma abbandonato dall’Asl”: il racconto di un 35enne ligure tornato dalla Grecia

Il caso ad Albissola. Il giovane insieme ad amici aveva fatto privatamente il test a causa di lievi sintomi

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Albissola Marina. Aumentano i casi di positività da Covid al rientro dalle ferie all’estero. Lo stesso Toti aveva parlato di una possibile impennata di contagi per il ritorno dalle vacanze di molti liguri. E un caso particolare arriva da Albissola Marina e riguarda un 35enne che ha soggiornato 9 giorni in Grecia, a Mykonos con un gruppo di amici. Al ritorno dalla vacanza lui e suoi amici sono risultati positivi al Covid.

La Grecia è ora considerata “Paese a rischio” e c’è l’obbligo del tampone per quanti sono di ritorno da una vacanza.

“Al rientro dalle ferie i miei amici, per lo più lombardi, a seguito di sintomi lievi, hanno effettuato dei test volontari privatamente e sono risultati positivi al Covid-19. Avendo qualche sintomo che inizialmente attribuivo alla banale stanchezza ho effettuato volontariamente un test su campione organico orofaringeo. Il test l’ho effettuato privatamente giovedì mattina alle 10.30 e ho ricevuto l’esito pochi minuti dopo come fortemente positivo” racconta lo stesso 35enne albissolese.

Tuttavia arriva poi lo sfogo-denuncia: “Io e la mia famiglia siamo stati totalmente ignorati da giorni dalla Asl 2 Savonese nel processo di analisi, tracciamento e gestione della malattia”.

E prosegue il racconto: “Poco dopo l’esito del test, con la febbre che nel frattempo aveva raggiunto i 38 gradi, ho chiamato il 118 per chiedere un tampone per me e per la mia famiglia, considerando che sia mia madre che mio padre sono soggetti altamente a rischio e che ho avuto un contatto stretto con loro. Il 118 mi propone l’invio di un ambulanza che rifiuto e mi dice che per il test avrei dovuto rivolgermi al mio medico curante che avrebbe effettuato richiesta alla Asl di competenza. Peccato che l’Asl, nello specifico l’Ufficio Igiene, responsabile per effettuare i test, da giovedì pomeriggio non risponde a nessuno dei due numeri indicati sul sito internet”.

“Ora sono a casa in auto-isolamento, per fortuna ad oggi con sintomi non importanti ma senza assistenza del medico della mutua, che risponde abitualmente al telefono solo per un ora al giorno, senza assistenza domiciliare da parte di medici specializzati nella gestione del Covid e soprattutto senza che nessuno si sia preoccupato di confermare la mia positività E tracciare i miei contatti e avvisare chi è stato con me in vacanza in aereo o semplicemente a cena dell’entrata in contatto” spiega il 35enne.

“I miei genitori si sono messi responsabilmente in auto-isolamento senza raggiungere centri privati per effettuare un test, auspicando che se ne sarebbe occupato il sistema sanitario nazionale, tanto più oggi che non siamo in piena emergenza. Il sistema non funziona, sono passati dei mesi dall’emergenza ma non è stato fatto assolutamente niente per verificare, tracciare e monitorare il virus” aggiunge.

Trovo incredibile che sia lasciato tutto al caso e che noi cittadini non solo ci dobbiamo occupare di verificare privatamente la nostra positività, ma anche di tracciare autonomamente i nostri contatti, avvisarli e pregarli di non uscire. Vedo sui social decine di amici che ho incontrato e che potenzialmente potrebbero essere positivi che continuano a vivere una vita normale in contatto con altre persone andando potenzialmente ad infettarli a loro volta. Molti di loro hanno richiesto inutilmente di essere sottoposti ai test sia in Liguria che in Lombardia”.

Il 35enne albissolese ha scritto due email e una Pec sia all’Asl 2 di Savona che all’Asl di Milano: “Ho spiegato la mia situazione e ho ottenuto risposta solo da Milano. Ho scritto a Milano perché i miei amici lombardi hanno ricevuto specifica richiesta da parte dell’Asl milanese di avere certezza di una mia positività per poter inserire loro nella lista dei futuri tamponi. Ho quindi scritto all’email di riferimento che dall’Asl milanese hanno lasciato ai miei amici raccontando i fatti ed allegando il risultato del test”.
Ecco la risposta dell’Asl milanese: “… La positività al test sierologico non comporta l’identificazione dei contatti. Chi è risultato positivo al test sierologico dovrà rimanere in quarantena ed effettuare un tampone di controllo. Chi è stato a contatto con lui non ha particolari prescrizioni… A mia volta ho dovuto quindi far notare al distratto scrivente milanese che ho effettuato un tampone orale per ricerca di antigene e non test sierologico. Ho avvertito con urgenza le Asl di riferimento senza però ottenere risposte”.

“Ma poi ha davvero senso non tracciare i contatti di chi ha test sierologico positivo ad infezione in atto? Comunque, ad oggi rimaniamo senza tamponi sia io che i miei amici che siamo risultati positivi ai test orofaringei, oltre che senza trattamento. E’ Ferragosto oggi, è vero, ma dopo che sono morte più di 35.000 persone possiamo davvero permetterci di andare in vacanza e lasciare le cose alla sorte per giorni e giorni? Mykonos è pieno di casi, tra le persone di varie parti del mondo che abbiamo conosciuto ci sono almeno 15 positivi confermati e a Mykonos non si effettuano test, non viene misurata la temperatura in aeroporto e nei locali fermano la musica pochi istanti prima che arrivi la polizia chiedendo ai clienti di sedersi per alcuni istanti. Appena la polizia finisce l’ispezione rincomincia la festa. Sono stato poco cauto e me ne faccio una grande colpa, ma nell’isola si diceva che non ci fossero casi ed io. come i miei amici. ci ho ingenuamente creduto”.

“C’è ancora grande disorganizzazione nella gestione dell’emergenza e del virus e serve massima attenzione e cautele nei viaggi, in Grecia come in altre località all’estero” conclude.

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