Genova. Dal palco dell’inaugurazione del viadotto sul Polcevera, il nuovo ponte Genova San Giorgio, il sindaco-commissario Marco Bucci è stato il primo a intervenire durante l’inaugurazione. Emozionato ma senza lasciarlo trasparire troppo, a lui il compito di ricordare di ha sofferto e chi non c’è più, e di ringraziare chi ha reso possibile questo momento.
“Siamo riusciti a fare quello che avevamo promesso – ha detto – e ne siamo orgogliosi, ma voglio dire tre cose. La prima che mi viene in mente è il pensiero alle 43 vittime e alle loro famiglie, quelle che soffrono di più, per loro il nostro messaggio è semplice: queste cose non devono succedere più, e a loro saremo sempre vicini, Genova non dimenticherà”.
Marco Bucci prosegue citando i cittadini di Genova. “C’è chi ha perso il lavoro, chi ha perso clienti, chi ha avuto ricadute economiche negative, chi ha subito disagi per il traffico, e penso alle imprese del porto, i genovesi hanno sofferto in silenzio rimboccandosi le maniche, ecco oggi noi restituiamo questo ponte alla città di Genova, ma anche ai turisti e a tutti coloro che hanno bisogno di quest’opera”.
“Il terzo pensiero va a tutte le persone che hanno lavorato e sudato 24 ore su 24, che non si sono mai fermate, tranne a Natale o per un paio di giorni di allerta rossa, a loro il mio grazie”.
E poi il ringraziamento alle aziende, quelle che hanno costruito e progettato, quelle che hanno demolito, “e all’amico Renzo Piano per averci dato questa nave ormeggiata tra le colline della Valpolcevera”. Genova pionera, come con Cristoforo Colombo nel 1492, “lancia un messaggio di fiducia, di speranza e di competenza, noi vogliamo che il modello Genova sia un modello per l’Italia, per l’Europa e per tutto il mondo”, conclude Bucci.