L'intervista

Busalla, il preparatore dei portieri Sandro Campanelli: “Non chiamatemi mister”

Un ruolo importante, ma spesso sottovalutato: l'esperto allenatore racconta il modo in cui lo interpreta

Busalla. Nella società Busalla Calcio il ruolo di preparatore dei portieri è affidato ad una figura molto nota nell’ambiente: Sandro Campanelli, 69 anni di età e da una vita nel mondo del pallone.

Intervistato dall’addetta stampa Erika Repetto, Campanelli dichiara: “Questa è una famiglia, perché siamo un gruppo talmente coeso e stiamo talmente bene insieme noi dirigenti che dopo otto/nove anni che sono qui sembra che sia volato il tempo per quanto stai bene in una società, e io ne ho girate tante. Sto bene qui, ti danno la possibilità di lavorare con i giovani; mi hanno sempre dato la possibilità di allenare dei piccoli di 10/11 anni la sera, con la prima squadra, per responsabilizzarli anche un po’ e per renderli partecipi”.

Ho un rapporto amichevole, così bello e sincero – spiega -. Sono un papà per i piccoli, un fratello, uno zio, un nonno, un papà anche per i grandi; essere chiamato mister non mi piace. Pur essendo severo sanno che gli voglio bene. È un rapporto bello, un aiuto che dai anche alle famiglie. I ragazzi devono crescere mentalmente e fisicamente; mi informo sempre a scuola come vanno. Qui in campo è come se fossi un genitore. Credo nei rapporti con le famiglie e con i piccoli. In partita vado in panchina e negli spogliatoi, sto con loro, li ascolto, li sento, scherzo quando sono abbattuti”.

Dico sempre loro che prima di tutto devono divertirsi, devi farli sentire bene, devono dimenticare gli errori. Questa società non ha mai detto niente a nessuno, non hanno mai fatto pressioni su chi sbaglia. I preparatori dei portieri – prosegue Campanelli – sono sempre nell’anonimato, invece è un ruolo importantissimo. Io ho accumulato esperienza avendo dei grandi portieri che ormai non giocano più ma mi hanno dato tanto, mi hanno insegnato tanto. Per questo un preparatore per essere bravo deve avere un po’ di anni. Principalmente devi creare degli atleti e degli uomini. Io do consigli e li accetto; tutto l’amore che do a loro, loro devono darlo a me. Fisicamente si cresce fino a 22 anni, mentalmente fino a 80“.

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