Genova. La giunta comunale, su proposta dell’assessore ai grandi eventi Paola Bordilli, ha approvato la delibera che dà avvio a “GenovaJeans“, il progetto che punterà a valorizzare le origini genovesi del jeans.
E tra le idee torna anche quella di un museo del jeans, già sul tavolo della giunta Bucci fin dal 2018 e motivo di scontro tra l’ex assessore Elisa Serafini (oggi “consulente” della campagna elettorale di Aristide Massardo per le regionali) e l’ex Pd Manuela Arata. Il Comune ne parla infatti citando una donazione di opere su tela jeans Candiani realizzate da artisti italiani coinvolti dall’associazione londinese Arte Jeans ed esposte a partire dal 3 ottobre al museo di Villa Croce.
In quella stessa data a Tursi sarà presentato il progetto nei dettagli. Seguirà un evento di charity “dress code jeans” organizzato da Ambasciatori di Genova nel Mondo, fondazione Rava e St. George’s Club di Londra. Alla presentazione saranno invitate stampa e aziende.
La storia del jeans inizia a Genova nel XII secolo, quando i primi tessuti vengono tinti con l’indaco. Dal Quattrocento Genova produce stoffe belle e resistenti che conquistano il mercato europeo. Il fustagno genovese – apprezzato in Inghilterra per il buon rapporto qualità/prezzo – prende il nome di “Jean” o “Jeans” dalla parola “Gênes” – Genova in francese – scritta sugli imballaggi. Già allora questo tessuto veniva utilizzato a Genova per gli indumenti da lavoro dei camalli del porto.
La grande esplosione popolare del jeans avviene negli Stati Uniti dalla metà dell’Ottocento, ma è di nuovo grazie alla creatività degli Italiani se negli anni ’60 diventa un capo alla moda.
“Stiamo lavorando a un progetto molto ambizioso per valorizzare la “genovesità” del Jeans, ossia le origini genovesi del materiale più pop e funky del mondo – spiega l’assessore Paola Bordilli – Le iniziative che stiamo strutturando andranno ad affermare sempre più, proprio tramite il jeans, le radici e l’identità di Genova, ma anche l’orgoglio del saper fare e la laboriosità del popolo genovese. Un grande evento che coinvolgerà a 360 gradi l’intera città e ogni suo settore: un orgoglio cittadino da mostrare al mondo. Ringrazio sin da subito tutti coloro che stanno lavorando a questo progetto importante per Genova in una logica di sinergia e di collaborazione”.