Preoccupazione

Viadotto Bisagno, lunedì assemblea pubblica per discutere sui cantieri e sugli indennizzi ai residenti fotogallery

I cantieri entrano nel vivo ed è per questo che i residenti chiedono da tempo di poter avere un'altra casa come avvenuto per gli sfollati del Morandi

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Genova. Rallentati a causa del periodo Covid, ripresi a giugno con un intervento sulle pile 3, 4 e 5 e poi rallentati di nuovo a causa di un rebus parcheggi, i lavori di ristrutturazione del viadotto Bisagno entreranno presto nel vivo. Con quello che ne conseguirà in termini di disagi per chi vive sotto l’infrastruttura. Sì perché Aspi ha più volte spiegato che i cantieri della seconda fase dureranno complessivamente tre anni e si svolgeranno sia di notte sia di giorno. Il progetto prevede, oltre al ripristino conservativo dell’intera struttura, la sostituzione dei giunti, il rinnovamento dell’impianto di smaltimento delle acque meteoriche e l’adeguamento delle barriere di sicurezza, dotate di rete e pannello protettivo pieno, contro la caduta di oggetti.

Visto l’impatto sul quartiere delle Gavette – anche se Autostrade per l’Italia ha assicurato che le operazioni più rumorose saranno in orario diurno – questo lunedì 27 luglio alle 18 si svolgerà un’assemblea pubblica indetta dai comitati della zona, sia dal comitato Gavette sia dal comitato Abitanti sotto il ponte. L’appuntamento è nello spazio esterno della Società democratica di via Delle Gavette. L’assemblea ha lo scopo di informare i cittadini del quartiere sui prossimi lavori di manutenzione straordinaria. Ma non solo.

All’ordine del giorno dell’assemblea, alla quale molto probabilmente parteciperanno anche alcuni consiglieri regionali, oltre al municipio, c’è la questione dell’area parcheggi che Aster dovrebbe cedere ad Aspi in cambio di una contropartita di 200 mila euro e che Aspi, a sua volta, dovrebbe utilizzare per sopperire alla mancanza di spazi dovuti al cantiere.

L’altro punto caldo è quello degli indennizzi e trasferimenti dei residenti. Che vorrebbero un trattamento simile a quello ricevuto da altri cittadini in zone di grandi cantieri (gronda e ponte Morandi). I comitati, come anche il municipio Media Val Bisagno, chiedono che la Regione prenda in seria considerazione l’idea di modificare lo strumento del Pris per adattarlo al caso dei residenti sotto il viadotto Bisagno.

Sul fronte dei cantieri quello che si sa, perché Aspi lo ha messo nero su bianco, è che durante i lavori sarà installata una doppia protezione in rete anticaduta e antipolvere, che farà da barriera contenitiva per la caduta accidentale di oggetti e per limitare al massimo la dispersione delle polveri. Inoltre, solo le aree adiacenti alle pile verranno transennate per la cantierizzazione, mentre i restanti parcheggi resteranno a disposizione della cittadinanza. Sarà attivato un monitoraggio ambientale del cantiere per il controllo dei parametri ambientali (rumori, polveri, e così via) durante lo svolgimento delle attività.

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