Genova. “Toti e Berrino possono dire quello che vogliono, ma il sistema dei trasporti in valle Stura è al collasso. Incubo senza fine: si sta vanificando il diritto alla mobilità per migliaia di persone. E quindi il diritto di poter raggiungere il luogo di lavoro o di accedere ai servizi sanitari del capoluogo. La verità è che la Regione ha scelto di non imporsi con Trenitalia, visto che questa non si perita neppure di fornire un’adeguata informazione agli utenti. Il che sarebbe il minimo, se non altro della buona educazione”.
Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, a sostegno della protesta del Comitato Difesa Trasporti Valli Stura e Orba.
“Il 4 e 5 giungo scorsi i cittadini della Valle Stura hanno espresso le loro rimostranze alla Regione circa la situazione registrata sulla ferrovia Genova-Acqui Terme: rimangono solo 7 treni passeggeri e 2 autobus al giorno, fino al 10 settembre, per lasciare via libera ai treni merci dirottati a causa dei lavori sul Terzo Valico. Inoltre la linea sarà interrotta e sostituita da autobus all’altezza di Visone, dal 3 al 31 agosto –spiega Pastorino -. Nonostante questo scenario, che dovrebbe allarmare chi governa, Trenitalia ignora e si trincera nell’assoluto silenzio: nessuna informazione sul sito dell’azienda circa la modifica dell’offerta; nessun annuncio nelle stazioni; nessun orario aggiornato esposto al pubblico; biglietterie chiuse. Un calvario inqualificabile”.
“I residenti chiedono almeno di poter utilizzare il loro abbonamento sulla linea Genova-Novi Ligure e un aumento consistente dei bus sostitutivi: impossibile dover attendere fino a 7 ore fra un treno e il successivo. Nonostante le richieste reiterate, ancora lo scorso 7 luglio in consiglio regionale, anche su questo non hanno ottenuto alcuna risposta. Eppure Berrino si era impegnato a verificare presso Trenitalia. Nel frattempo l’autostrada A26è nelle condizioni che tutti noi purtroppo conosciamo –conclude Pastorino -. L’assenza di previsioni: è proprio questo ciò che lascia più sgomenti. Quando Toti e il centrodestra si riempiono la bocca di “ritorno alla normalità” dopo l’emergenza sanitaria, dovrebbero pensare agli abitanti della Valle Stura e a quello che stanno vivendo da tempo immemore. È questa la normalità? Lo vadano a spiegare a loro. Per noi la normalità sta in ciò che chiedono i cittadini: un treno all’ora, dalle 5 alle 21, per un anno. Dopodiché sia verificata l’effettiva affluenza e la tenuta del servizio”.