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Tumore alla prostata: un nuovo macchinario al San Martino individua anche le recidive

Sarà disponibile anche per pazienti provenienti da altri ospedali

macchinario pet-tac san martino

Genova. All’Ospedale Policlinico San Martino è disponibile, da luglio, una tecnica diagnostica in grado di identificare precocemente e con grande accuratezza il tumore alla prostata e le sue ripetizioni. Si tratta della Pet-Tac con Psma (prostate specific membrane antigen).

Questa importante innovazione ha richiesto un aggiornamento significativo del patrimonio strumentale dell’unità operativa Medicina nucleare e interessa l’elevato numero di persone con questa malattia (1.200 nuovi casi in Liguria nel 2019). A oggi il trattamento ‘radicale’ (chirurgico oppure radioterapico) garantisce una completa remissione in più dell’80% dei casi. Tuttavia, dopo un periodo di durata variabile anche di anni, la malattia si può ripresentare.

La Pet-Tac con Psma, con la sua accuratezza e con la sua sensibilità, permette di rilevare precocemente la sede delle recidive anticipando così l’uso dei trattamenti mirati e ‘personalizzati’ necessari per ottenere la massima efficacia terapeutica. Questa tecnica ha inoltre offerto risultati promettenti anche nella fase di stadiazione pre-chirurgica della malattia.

All’Ospedale Policlinico San Martino, che si è così posto tra i primi centri in Italia ad utilizzare questa nuova metodica, la Pet-Tac con Psma sarà disponibile anche per pazienti provenienti da altri ospedali che presentino le indicazioni all’indagine, consentendo altresì di ridurre la necessità di viaggi spesso difficili e disagevoli.

Lo sviluppo di questa metodica si combina con l’acquisizione di due importanti strumenti funzionali a questa indagine. Il primo è un sistema per la sintesi robotizzata di traccianti radioattivi, la cui disponibilità consentirà di aumentare la tipologia delle indagini Pet-Tac in molte patologie. Il secondo è, invece, un nuovo tomografo Pet-Tac all’avanguardia, che si aggiunge a quello già presente per aumentare il numero di pazienti studiati ogni giorno.

“Con l’acquisizione di questa nuova strumentazione prosegue il percorso di innovazione e potenziamento tecnologico del Policlinico San Martino per offrire a tutti i pazienti ed in particolare a quelli oncologici servizi diagnostici di alta qualità e sempre all’avanguardia”, dice Giovanni Ucci, direttore generale dell’Ospedale Policlinico San Martino.

“La disponibilità di due tomografi e di due sistemi robotizzati per la sintesi di farmaci radioattivi – spiega Gianmario Sambuceti, direttore dell’unità operativa Medicina nucleare – ci ha consentito di sviluppare questa ormai importante tecnica diagnostica. Consentirà inoltre di estendere le indagini Pet-Tac per lo studio di altri tumori e di diverse patologie neurologiche”.

“Queste nuove apparecchiature – afferma la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale – costituiscono un importante investimento in tecnologia, soprattutto per i pazienti oncologici. Grazie al professor Sambuceti e alla direzione strategica per aver vinto sulla burocrazia dei ministeri, che ne hanno rallentato l’installazione”.

 

 

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