Rifiuto

Striscioni ‘antifa’ sotto sede Inps, i vigili del fuoco si rifiutano di rimuoverli: “Non è nostro compito” fotogallery

La chiamata arrivata dalla polizia locale: "Abbiamo altro da fare che togliere striscioni"

Manifestazione 30 giugno 2020

Genova. Chiamati dall’amministrazione civica per rimuovere gli striscioni che ieri sono stati appesi durante la manifestazione in ricordo del 30 giugno, i vigili del fuoco si sono rifiutati di procedere non essendo questo un loro ruolo istituzionale.

Nessuna strada sarà intitolata ai fascisti“: questa la scritta dello striscione in questione, appeso insieme a quello più grande che ha sostituito per una notte le insegne dell’Inps in piazza della Vittoria, con la denominazione “Istituto Nazionale Povertà Sociale“, issato dai manifestanti in corteo. “La squadra intervenuta ha rilevato che il suddetto striscione non arrecava nessun pericolo per la Pubblica Incolumità e ha ritenuto che l’intervento non era necessario – scrive l’Usb dei vigili del fuoco – e giustamente”, aggiunge.

La chiamata al comando dei pompieri è arrivata dalla polizia locale, forse perché la rimozione era troppo ardua e impegnativa: “Denunciamo l’utilizzo improprio del corpo in interventi che non riguardano la pubblica incolumità – scrive il sindacato – Lo striscione non danneggiava l’edificio e non era pericolante, probabilmente infastidisce chi vuole rievocare periodi bui della nostra storia antifascista del paese. Abbiamo un grande lavoro da svolgere nella nostra città e non distoglieteci in azioni che non riguardano la protezione dei nostri amati genovesi. Abbiamo altro da fare che togliere striscioni”.

Successivamente la macchina comunale si è attivata autonomamente per eliminare gli striscioni: “Noi svolgiamo interventi tecnici di soccorso e vorremmo che il sindaco di Genova abbia ben chiaro questo concetto”, conclude il comunicato del sindacato di base.

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