Genova. Uno spettacolo consigliabile anche a chi non è un habitué del teatro solo per la location: il parco storico di Villa Duchessa di Galliera a Voltri, il cui giardino si trasforma in un palcoscenico diffuso alla maniera che è ormai un “marchio di fabbrica” del Teatro della Tosse. Un modo intelligente per trascorrere una serata al fresco (è consigliabile portarsi un “rinforzo” da mettersi anche in queste serate molto calde), arricchendosi ascoltando le storie raccontate dalle varie postazioni.
Perché di microstorie si tratta, anche se c’è un filo conduttore e alla fine il cerchio si chiude (non vi sveliamo troppo per non spoilerare), ma “Storie di spiriti, fantasime e tavolini” (di Luigi Ferrando con Emanuele Conte e Alessandro Bergallo) è molto di più e a immergere il pubblico in questa atmosfera ci pensa Alessandro Bergallo nei panni di un “dottore” che rompe la quarta parete e fa riferimento alla paura di oggi: quella del virus, facendo riflettere il pubblico in modo divertente, spiegando quando si può abbassare la mascherina, ma anche introducendo questo viaggio tra spiriti e fantasime (la forma letteraria e arcaica di fantasmi), tra personaggi realmente esistiti e non. Il filo conduttore, paradossalmente, sembra essere proprio la scienza, che però abdica all’esoterismo, alla magia, subendo il fascino, per esempio, di Eusapia “Sapia” Palladino, furba medium napoletana.
Si incontrano, tra gli altri, un Freud ossessionato dagli scricchiolii del mobilio, rappresentando alla perfezione quell’antagonismo tra scienza e spiritismo che lo spettacolo demolisce, una struggente Marie Curie, disperata per la morte del marito Pierre, ma anche il custode del giardino della Duchessa di Galliera, Maria Brignole Sale De Ferrari, a cui viene reso omaggio, riconoscendo la grande statura di filantropa qual’era. Non mancheranno le sorprese, anche un monologo quasi non sense sull’attesa e gli anticipi, e i momenti di grande intensità.
Sembra di essere in un altro mondo.
Menzione speciale per i costumi stupendi di Daniela De Blasio e le scene di Emanuele Conte (su tutte l’allestimento dell’ultima stazione dedicata a Sabina Spielrein, vertice del particolare triangolo tra Freud e Jung, in cui Lisa Galantini è meravigliosa, seduta in un tavolino altissimo che sovrasta tutti e tutto) ben illuminate da Andrea Torazza e Matteo Selis.
Un plauso a tutti gli attori, concentrati alla perfezione sulla loro parte nonostante il gracidio delle rane che fa da sottofondo alle narrazioni o le voci degli altri personaggi che in parte si sovrappongono, portate dal vento: Alessandro Bergallo, Enrico Campanati, Daniela De Blasio, Pietro Fabbri, Lisa Galantini, Susanna Gozzetti, Sarah Pesca, Roberto Serpi, Graziano Sirressi, Mariella Speranza.
Lo spettacolo dura circa un’ora e mezza e gli ingressi sono scaglionati di quarto d’ora in quarto d’ora a partire dalle 20 sino a mezzanotte, l’ora dei fantasmi per eccellenza. Occorre essere puntuali, perché altrimenti si interromperebbe il flusso e il meccanismo perfetto per consentire al pubblico di fruire in sicurezza degli spazi predisposti: per tutto il giro si resta distanziati grazie a dei “segnaposto” in cui sistemarsi.
Per partecipare è tassativo prenotare (la biglietteria non è sul posto, bisogna saldare prima). Tutte le informazioni qui.
Storie di spiriti, fantasime e tavolini from Teatro della Tosse on Vimeo.