Missione compiuta

Regionali Liguria, tutti i partiti votano all’unanimità: abolito il listino dei “nominati”

La lista bloccata si trasforma in un premio di maggioranza, via libera alla parità di genere. Toti: "Qualcosa è cambiato davvero".

consiglio regionale semi deserto

Genova. Alle prossime elezioni regionali si voterà senza il listino, quindi tutti i consiglieri saranno scelti direttamente dai cittadini. Lo ha deciso il consiglio regionale della Liguria che ha approvato all’unanimità una riforma della legge elettorale che introduce anche la doppia preferenza di genere e la parità di genere nelle liste (uomini o donne non potranno superare il 40% del totale).

“Dopo più di 10 anni di tentativi mai riusciti, oggi i partiti rinunciano a nominare i propri rappresentanti e la nostra regione avrà anche una preferenza di genere, per le tante donne che vogliono dare alla politica il proprio contributo, di cui abbiamo tanto bisogno – ha commentato il presidente Giovanni Toti -. Un bel segnale che dimostra come in Liguria, dopo 5 anni di trasformazioni profonde, qualcosa sia cambiato davvero. Lo avevamo chiesto da sempre, finalmente tutti i partiti in consiglio regionale hanno colto questo spirito di novità e cambiamento”.

Il nuovo meccanismo prevede che il premio di maggioranza venga distribuito alla coalizione vincente a seconda di quanti seggi ha ottenuto nel primo riparto. I primi 24 saranno infatti assegnati in maniera proporzionale alle liste (come avviene oggi), mentre i restanti 6 (quelli dell’ex listino) verranno attribuiti tutti alla coalizione con la maggioranza relativa solo se questa avrà conseguito al massimo 11 seggi nel primo riparto. Il premio di maggioranza, insomma, si riduce man mano che aumenta la percentuale di voti presa dalla coalizione vincitrice.

“Avevamo fin da inizio legislatura messo l’accento sull’importanza di inserire la doppia preferenza di genere e le quote di genere, così come di abolire il listino dei nominati, da noi sempre inviso perché è evidente che non rappresenta la volontà degli elettori. Oggi, dimostriamo che passiamo finalmente dalle parole ai fatti: è veramente una giornata storica per tutti i cittadini della Liguria”, commenta il M5s.

“Si tratta – hanno spiegato Piana e Senarega della Lega – di un altro passo in avanti per una politica più trasparente e vicina ai cittadini. Già prima che venisse imposto dalla legge, abbiamo sempre dato spazio alle nostre candidate che hanno dimostrato sul campo di essere adeguate al proprio ruolo. L’anno scorso ci eravamo già mossi anche per l’abolizione del listino e in tal senso avevamo presentato la proposta di legge per dare più voce ai cittadini e non avere più nominati”.

“Un buon compromesso per portare a casa una legge elettorale al passo con i tempi, senza stravolgere, a due mesi dalle elezioni, il testo vigente. Doppia preferenza di genere e abolizione del listino sono due norme di civiltà, che consentono di valorizzare al meglio le scelte degli elettori. Finalmente anche in Liguria i cittadini potranno esprimere due preferenze di genere diverso e con il loro voto eleggere tutti e 30 i consiglieri regionali, senza più nominati”, afferma il Pd.

“Non neghiamo di aver avuto qualche dubbio – ammette Gianni Pastorino di Linea Condivisa – intervenire in extremis su una materia così delicata può mettere in difficoltà la trasparenza sulle regole del gioco delle prossime elezioni. Ma il risultato ci convince: i 6 posti dei “designati dal listino” saranno redistribuiti nei collegi elettorali sulle 4 province. Uno ciascuno per Imperia, Savona e La Spezia, 3 per Genova”.

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