Genova. Finché la coalizione degli sfidanti – che sia giallorossa o no – non troverà il proprio candidato ogni ipotesi lascia il tempo che trova ma al momento ci sono alcuni punti fermi, in vista delle elezioni regionali liguri di settembre.
Il primo è che Toti è nettamente in vantaggio (54%) anche se tutti gli avversari si presentassero uniti (da Italia Viva, al Pd, alla sinistra ai Cinquestelle non si supererebbe il 41%), il secondo è che la sua lista Cambiamo continua a guadagnare voti (raggiunto il 14%), il terzo punto è che il Pd si attesta primo partito in Liguria.
Così almeno – secondo l’ultimo “Super Indice Regionale”©, la proiezione statistica che l’agenzia specializzata Opimedia elabora in esclusiva per Genova24.it sulla base di tutti i sondaggi usciti negli ultimi 15 giorni – . L’analisi, in questo mese di giugno, è corredata da un’ipotesi di nuova composizione del consiglio regionale.

Rispetto all’attuale sala rossa di via Fieschi, quella nuova vedrebbe alcuni cambiamenti. Una maggiore rappresentanza del Pd che passerebbe da 5 a 7 consiglieri, un crollo del M5s – tenendo anche conto della scissione attuata da Alice Salvatore e dei transfughi – che vedrebbe i 6 consiglieri del 2015 diventare 2 con il rischio di averne uno solo se dovesse il movimento dovesse perdere un’altro 0,3% di preferenze.
La Lega perderebbe un seggio (da 7 a 6, rispetto all’ultima tornata elettorale) mentre Forza Italia ne perderebbe 4, sempre tenendo come riferimento il 2015 e comunque la fase precedente alla scissione totiana e alla nascita di Cambiamo. Il partito del presidente, come anticipato, con un 14% di preferenze, avrebbe 4 seggi assicurati.
Restano però alcune incognite. La prima è legata al listino del presidente, ovvero al premio di maggioranza. “Con l’ipotetico superamento del 55% della coalizione vincente, scatterebbe anche una riduzione automatica dei componenti degli eletti collegati alla lista del presidente che passerebbero da 6 a 3“, fanno notare da Opimedia. Paradossalmente l’eccesso di preferenze potrebbe tradursi in un problema di gestione degli equilibri politici perché il numero di figure che sicuramente entrerebbero in consiglio, indipendentemente dalle preferenze, sarebbe dimezzato.

La seconda incognita, non numerica ma qualitativa, è invece relativa alla doppia preferenza di genere, stabilita dal Consiglio del Ministri, che recentemente ha presentato il meccanismo che garantirà l’equilibrio di genere nel prossimo consiglio regionale. La norma in realtà esiste già dal 2016 ma non è stata applicata da molte regioni, tra cui la Liguria. Per capire come cambieranno le strategie nella formazione di liste e listino si dovrà attende l’atto formale da parte del governo.
Tornando all’andamento dei partiti, in questo mese di giugno, Opimedia fa notare che: “La Lega (22%) registra ancora un calo significativo con molta probabilità a favore di Cambiamo! Il partito presieduto da Toti. Cambiamo (14%) registra una crescita con un flusso di voti che giunge soprattutto dalla Lega e in misura minore dal M5S e dai Fratelli d’Italia (9%).
Liguria Popolare (4%) conferma il superamento della soglia di sbarramento. Ancora in leggero calo il M5S (8%) probabilmente anche a seguito della scissione dettata dalla ex capogruppo fondatrice del nuovo partito “Il Buonsenso”(0,5%). Nel centro sinistra PD al 25% sostanzialmente stabile, Linea Condivisa(3%) e Verdi (2%). Il partito di Renzi Italia Viva (2%) sembra segnare le difficoltà registrate anche a livello nazionale. Leggero calo anche per Azione di Calenda (2%)”

Che cos’è il SIR (Super Indice regionale ©). Si tratta di un modello statistico elaborato su base regionale da Opimedia. Il dato finale è il risultato prodotto da modelli matematici appositamente creati, che combinano i dati storici su base locale con gli indici ricavati da tutti i sondaggi elettorali degli ultimi 15 giorni. Dalla combinazione e l’elaborazione dei dati, si ottiene una stima attuale delle forze in campo.
Il SIR (“Super Indice Regionale”©) fornisce dunque, l’andamento del consenso dei principali partiti e delle coalizioni nella regione di riferimento.
Il SIR non è un sondaggio inteso come rilevazione opinionale ma è una proiezione statistica. Il vantaggio di tale tecnica è di potere disporre di una mole elevatissima di dati consolidati e di indici che inglobano numerose ricerche opinionali. Per questo, non trovate in calce a questo articolo la classica scheda informativa proprie delle ricerche dei sondaggio d’opinione, con il numero degli intervistati, i dati e le tecniche di rilevamento.
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