Polemica

Polizia penitenziaria salva detenuta dal suicidio, Pagani (Uil Pa): “Professionalità non riconosciuta dall’amministrazione”

Il sindacalista se la prende con la "noncuranza" dell'amministrazione

carcere pontedecimo

Genova. Un tentativo di suicidio sventato dalla polizia penitenziaria ieri intorno alle 11,30 nel carcere di Genova Pontedecimo.

Ne dà notizia Fabio Pagani, segretario regionale Uil Pa Penitenziari: “Una detenuta classe 1992 nata in Ecuador, arrestata il 25 maggio 2019 condannata per reati di furto-spaccio, con fine pena 2021, espulsa e quindi abusiva su territorio italiano, in domiciliazione fiduciaria per 14 giorni al piano terra, è stata sottratta da morte certa mentre stava per impiccarsi con un lenzuolo appeso alle grate del bagno della cella”.

Il personale della polizia penitenziaria, rileva Pagani polemicamente, è costretto ad aspettare mesi e mesi per vedersi retribuiti straordinari e missioni, è privato delle proprie divise, per forniture inadeguate, che viaggia con mezzi obsoleti e fatiscenti, che spesso è obbligato a coprire più posti di servizio e che nonostante tutto , espleta il proprio mandato istituzionale a testa alta e senza alcuna limitazione o condizionamento “noncurante della noncuranza dell’Amministrazione”.  –

Nel carcere di Genova Pontedecimo sono ristretti 152 detenuti (di cui 84 uomini e 64 donne): “È normale poi che tutte le insofferenze debbano essere sopperite dal personale di polizia penitenziaria, che, in prima linea, deve rispondere per tutti i deficit provocati dall’Amministrazione”.

 

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