Genova. L’eliminazione del limite di 30 metri cubi per le piscine private e meno vincoli per costruire parcheggi pertinenziali privati anche in zone di verde strutturato. Queste le due modifiche al Puc (il piano urbanistico comunale) presentate dalla giunta Bucci al Consiglio comunale in una relativa commissione che han fatto saltare sulla sedia gli attivisti di Fridays for Future, che in un duro comunicato stampa hanno bocciato le proposte dell’attuale amministrazione civica.
“Per la seconda volta ci vediamo costretti a ripetere che Genova, come il resto della Liguria, conferma da anni il triste primato per il consumo di suolo – precisano citando in dati Ispra – primi per il livello di impermeabilizzazione entro i 150 metri dai corpi idrici (21%) e primi per consumo di suolo entro i 300 metri dalla linea di costa (48%). Più cementifichiamo il suolo, maggiore sarà la quantità e la potenza dell’acqua che durante le alluvioni raggiungerà la valle! Si scopre, però, che invece di sopperire a queste calamità, l’attuale Giunta Comunale propone delle modifiche al Puc che vanno proprio nella direzione contraria”.
I ragazzi del movimento nato sulle orme dell’attivista svedese Greta Thumberg, famosa per i sui scioperi scolastici per il clima, in realtà hanno studiato, eccome, confermandosi uno dei movimenti più attenti e preparati sul tema: il documento presentato dalla giunta, tradotto dal “codicese” tipico di questi documenti, rivela infatti alcune modifiche sicuramente in contro tendenza rispetto al “trend” degli ultimi anni delle amministrazioni pubbliche, non solo a Genova.
“All’art 11 comma 23 lettera b verrebbe tolto il vincolo del limite dimensionale massimo di 30 mc per le piscine a carattere pertinenziale. In questo modo chi ne avrà la possibilità, costruirà piscine più grandi impermeabilizzando una quantità maggiore di terreno con un consumo di acqua più elevato. E’ evidente che tale modifica andrebbe a vantaggio dei più abbienti e ad aggravare il problema del consumo di suolo, di energia e, soprattutto, di acqua – scrivono – A tal proposito l’Autorità Competente in sede di Vas del Puc, approvato con DGR 1280/2012, sul tema dell’approvvigionamento idrico chiedeva al Comune di porsi gli obiettivi di riduzione dei consumi e di razionalizzazione delle utenze. Riteniamo che la costruzione di nuove piscine non debba essere più permessa per uso privato, in quanto spreco di risorse e ulteriore impermeabilizzazione del suolo. Chiediamo, pertanto, che venga mantenuta la frase ‘con dimensione massima di 30 mc di invaso d’acqua’. Chiediamo inoltre che le piscine vengano vincolate all’utilizzo, in caso di emergenza, da parte della Protezione Civile“.
Ma non solo, dicevamo: “L’articolo 14 punto 4 permetterà di costruire parcheggi pertinenziali anche in zone di verde strutturato. Genova non può permettersi di cedere ulteriore suolo permeabile e le corrispettive aree verdi per dei parcheggi privati. Chiediamo pertanto di mantenere inalterato tale articolo e in particolare la parte che cita “Per la salvaguardia dell’uso del suolo non è consentita la realizzazione di parcheggi in struttura all’interno dei parchi, giardini e zone di verde strutturato individuate dal Livello Paesaggistico Puntuale del PUC, in considerazione delle rilevanti peculiarità di natura ambientale“. Una norma, questa richiamata, la cui ratio alla base della sua genesi fu quella, nel 2012, di ridurre la circolazione di mezzi su gomma all’interno dei parchi che magari comprendono anche parti urbanizzate, come borghi e paesi.
Le critiche non si fermano qua, presa di mira anche la “liberalizzazione” dei bassi del centro storico, proposta dalla giunta come soluzione per riqualificare il tessuto urbano: “La modifica proposta porta ad uno stravolgimento del panorama sociale del centro storico genovese attraverso un aggravio del carico abitativo e non un recupero e rivitalizzazione. Questa modifica comporterebbe un aumento degli sprechi energetici per l’utilizzo abitativo di vani che sono in massima parte in Classe energetica G e mai stati precedentemente adibiti a uso abitativo. Queste modifiche siano contrarie ai principi del nostro movimento che si promuove di ridurre gli sprechi energetici e il relativo inquinamento, pur aumentando la vivibilità di quelle aree, riqualificandole”.
Qualche cosa di positivo? Sì, lo abbiamo “Riteniamo invece apprezzabile il fatto che si voglia preservare il suolo costituito da fasce con muri di pietra a secco e compreso in zone di valore paesaggistico individuate dal Livello Paesaggistico Puntuale del Puc.”
Insomma, nei prossimi giorni il consiglio comunale sarà chiamato a votare queste modifiche, piccole nella loro dimensione legislativa, ma grandi per le conseguenze che potrebbero avere. “Dobbiamo intervenire in tempo per bloccare queste scelte dannose per la cittadinanza – concludono gli attivisti – Fridays For Future Genova sarà in prima linea per evitare che tali modifiche vengano deliberate, ma vogliamo ricordare anche che queste modifiche andranno a ripercuotersi sulla vita di tutti e pensiamo che sia essenziale che la cittadinanza si mostri contraria ad interventi ad personam. Basta con il consumo del nostro suolo: preserviamolo! Ne va del nostro futuro!“. Nostro, appunto.