Genova. Questo pomeriggio la corte Costituzionale ha depositato la sentenza con cui ha di fatto bocciato 5 articoli della legge regionale del 19 aprile 2019, ribattezzata dalle associazioni ambientalista la “Taglia parchi“.
In particolare sono stati censurati dalla Consulta alcuni passaggi considerati i capisaldi del provvedimento del Consiglio Regionale della Liguria, proposti dall’assessore Stefano Mai, con i quali si riducevano i confini dei parchi regionali (per circa 540 ettari) di Alpi Liguri, Antola, Aveto, Beigua, senza coinvolgere preliminarmente gli enti parco e gli enti locali
Inoltre la Corte ha giudicato in violazione la legge regionale sulla la normativa statale che prevede che il piano del parco prevalga su tutti gli altri strumenti di pianificazione territoriale. Ma non solo: con il provvedimento si modificava il funzionamento degli organi consultivi, le “comunità del parco” senza demandare tali questioni ai rispettivi statuti (ad esempio stabilendo che il voto di alcuni componenti conti per un peso di tre centesimi) e si cancellavano i riferimenti alle aree protette di interesse locale.
La Corte Costituzionale ha inoltre fissato il principio in base al quale le convenzioni dei singoli parchi con associazioni che gestiscono guardie volontarie non possono surrogare gli obblighi di sorveglianza pubblica da parte dell’ente parco: “La regione escogita continui espedienti per non bandire concorsi per guardiaparco, previsti sin dal 1995 – sottolineano le associazioni ambientaliste in comunicato stampa”.
Il giudizio della Consulta arriva dopo che gli ambientalisti di Lega Abolizione Caccia, WWF e Italia Nostra avevano inoltrato un dettagliato esposto al Governo nel maggio 2020, che aveva deliberato l’impugnativa presso la Corte Costituzionale. “Si tratta di una debacle clamorosa della Regione Liguria – commentano – per l’approssimazione della Giunta e della dirigenza regionale, che hanno predisposto una legge regionale raffazzonata e zeppa di violazioni della legge quadro statale 394/1991 sulle aree protette, con disprezzo per le esigenze di salvaguardia del nostro patrimonio naturale”.
“Leggeremo con grandissima attenzione la sentenza – replica il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – e stabiliremo, sulla base di quali presupposti è stata pronunciata. Se vi saranno interessi che ritireremo meritevoli di portare avanti agiremo di nuovi per via legislativa. È chiaro, però, che si tratta di qualcosa che ormai riguarda la nuova legislatura, e non questa che sta ormai finendo