Genova. “Non voglio fare inaugurazioni false. Noi inauguriamo quando ci possono passare le macchine, altrimenti che senso avrebbe?“. Il sindaco-commissario Marco Bucci lo dice chiaro a margine di un incontro a palazzo della Meridiana: la cerimonia per il nuovo ponte sul Polcevera si farà solo con la certezza che l’infrastruttura sarà subito aperta al traffico. E quindi anche la data scelta, quella del 1° agosto, rischia di slittare se non arriveranno risposte da parte del ministero.
La questione è in sospeso da settimane: una volta terminati i collaudi strutturali, la struttura commissariale dovrà chiedere la cosiddetta “ispezione stradale” che certificherà formalmente la possibilità di transitare sul viadotto. A occuparsene dovrebbe essere il gestore del nuovo ponte: già, ma chi? Società Autostrade, il ministero stesso o un altro soggetto che ancora non esiste?
Bucci sta ancora aspettando risposte dalla ministra Paola De Micheli. La comunicazione coi passaggi da seguire era attesa già per venerdì scorso, ma all’orizzonte per adesso non c’è nulla: “Ho bisogno di sapere a chi dovremo dare il ponte – ribadisce -. Averlo pronto il 29 luglio e non poterlo dare a nessuno sarebbe uno schiaffo non solo a Genova, ma anche all’Italia e alla nostra capacità di fare le cose. Ho bisogno della collaborazione di tutti per arrivare a una grande inaugurazione, una grande festa per l’Italia e per tutti noi”.
In verità la decisione sulla gestione del nuovo ponte rientra nella più vasta partita delle concessioni. Che a sua volta è appesa al verdetto della Consulta sul decreto Genova, previsto per mercoledì 8 luglio.
Se i giudici costituzionali dovessero dichiarare illegittima la decisione di escludere Autostrade dalla ricostruzione, il governo ne uscirebbe con le ossa rotte e avrebbe serie difficoltà a proseguire sulla strada della revoca. In caso contrario potrebbe prendere quota l’ipotesi di una gestione diversa da Aspi, anche con un commissario ad hoc. Difficile, comunque, che arrivino indicazioni da Roma prima di quella data.
In ogni caso Bucci non vuol sentir parlare di cerimonie di facciata. La questione andrebbe risolta tuttavia il prima possibile anche per esigenze organizzative, tra le quali la presenza del presidente Mattarella che andrà fissata con discreto anticipo. “Non siamo qui per fare le cose false, i genovesi riderebbero di fronte a una cosa del genere – rimarca il sindaco -. Noi vogliamo inaugurare il ponte quando si potrà passarci sopra. E lo faremo”.