Genova. Non si placa la bufera anche politica sulla leggere regionale che, secondo le intenzioni della giunta regionale, avrebbe dovuto riformare i parchi liguri: dopo la bocciatura da parte della Consulta di 5 articoli per profili di incostituzionalità, si scatena la bagarre politica.
“Il provvedimento era stato approvato dal centrodestra dopo un iter convulso (erano state necessarie ben 4 convocazioni del consiglio regionale), fra evidenti incongruenze e malcelati imbarazzi – ricordo Gianni Pastorino, consigliere di Linea Condivisa – “La sentenza della Corte Costituzionale colpisce al cuore il dispositivo di legge”
“All’epoca il centrodestra aveva ampiamente dimostrato di non capire che i parchi sono un volano, sia per l’occupazione sia per lo sviluppo del nostro territorio. Non è soltanto una questione di tutela delle aree protette. Nel progetto-parchi c’è molto di più – commenta Pastorino – C’è la vita delle comunità dell’entroterra, la valorizzazione delle produzioni agroalimentari ecocompatibili, l’impulso per una dimensione turistica di qualità, alternativa alla costa. Possiamo fare a meno di tutto questo, soprattutto oggi? Come abbiamo detto molte volte, il problema è che per Toti e la sua maggioranza i parchi sono soltanto un fastidio e l’ambiente deve essere sempre assecondato agli appetiti dei privati. Importante che la Corte Costituzionale sia intervenuta su questa pessima legge. Ora ci auguriamo che possa essere riconsiderata la posizione del Comune di Urbe, cui è stato impedito di entrare nel Parco del Beigua nonostante un consenso pressoché unanime”.