Genova. Per forza di cosa, un movimento che nell’assembramento ha la sua ragione di esistere e non solo in termini metaforici, erano sparite in questi mesi di emergenza pandemica. L’ultima comparsa ufficiale delle Sardine era stata alla fine di febbraio, proprio poco prima del grande lockdown, quando Mattia Sartori, il leader del movimento, era arrivato a Certosa. Erano i giorni della polemica della foto con i Benetton.
Questo sabato, dopo un certo periodo di letargo, le sardine tornano in piazza a Genova. A Matteotti, dalle 16 alle 19. Non un presidio, non una manifestazione, ma un momento di incontro per “conoscersi e prepararci insieme” – dicono gli organizzatori – anche e soprattutto in vista delle elezioni regionali.
Paradossalmente, le Sardine, sono pronte a mettersi in gioco nella battaglia contro il centrodestra “populista e sovranista di Toti, contro politiche giocate sulla paura, sull’odio, sulla stigmatizzazione del diverso, qualunque esso sia”, dicono. Peccato che ancora non abbiano un candidato da sostenere.
Eppure, anche loro, sembrano ottimisti. “Qui più che altrove la convergenza tra le varie forze politiche del centrosinistra può tradurre l’esperienza del governo Conte in un progetto elettorale nuovo, sostenibile e concreto, aperto, capace di dare risposte e soluzioni praticabili a quel popolo del cambiamento che da tempo cerca, invano, di trovare degna rappresentanza”, si legge in una nota che suona come un vero e proprio endorsement all’ipotesi della coalizione giallorossa.
A pochi passi dalla Lega. Sabato 4, in concomitanza con la manifestazione nazionale con Matteo Salvini in piazza del Popolo a Roma, anche a Genova saranno presenti i gazebo della Lega per la campagna tesseramento 2020 e per la raccolta firme #stopcartelle, #stopclandestini e #stopvitalizi. Tra le tante piazze genovesi ci sarà, dalle 10 alle 18, largo Pertini, dietro l’angolo rispetto alla piazza delle Sardine.
Il movimento tende la mano ad altre realtà. “Per cacciare la destra sovranista alle prossime elezioni regionali e per creare un’alternativa di governo “sostanziale” e collettiva, serve il lavoro di tutte e tutti: singole e singoli cittadin*, gruppi, partiti, movimenti, associazioni. Per questo vogliamo sostenere e dialogare con esperienze importanti come Friday for future, Black lives matter e tante altre sul nostro territorio – dicono le 6000 Sardine Genovesi – Ecco perché le sardine, sabato, torneranno a nuotare in mare aperto. In quella occasione presenteremo dieci punti programmatici su cui vorremmo iniziare a confrontarci”.
In piazza Matteotti a partire dalle 16 si potrà anche firmare la petizione on line lanciata da Udi in collaborazione con 6000 Sardine Genova con cui chiediamo che venga inserito nel testo unico sulla sicurezza e salute sul lavoro (Decreto 81/2008) un nuovo titolo sul tema delle molestie sessuali sui luoghi di lavoro in modo che siano resi obbligatori percorsi di formazione dedicati al riconoscimento del problema delle molestie e ai modi per contrastarlo.
Alle 18, inoltre, le sardine si inginocchieranno per terra non solo come protesta contro ogni forma di razzismo e abuso di potere da parte di chi dovrebbe rappresentare lo Stato e tutelare i diritti di ogni cittadino, ma anche per chiedere l’abrogazione dei Decreti sicurezza nell’ambito della campagna di mobilitazione nazionale organizzata da 6000 Sardine in tutta Italia.
INTERVISTA VENERDI’ CON MATTIA SANTORI SU GOODMORNING GENOVA. Mattia Santori e due sardine liguri (Enrico Peschiera e Viola Dressino) saranno intervistate da Simone Leoncini sui canali social del network di comunità Goodmorning Genova venerdì alle 18.30 (https://www.facebook.com/goodmorninggenova/). Sarà l’occasione per promuovere l’iniziativa di piazza Matteotti, esprimerne il senso politico e lanciare un appello all’unità in vista dell’individuazione del candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali.