Meraviglia

L’ascensore di Castelletto torna all’antico splendore, la nuova cabina è un viaggio a inizio Novecento fotogallery

Un elegante rivestimento ligneo accoglie i viaggiatori come nel 1909, nei prossimi giorni inizierà il restauro dell'altro ascensore

Genova. Chi vuol vedere come appariva l’ascensore di Castelletto nel 1909, anno in cui fu aperto al pubblico, non deve usare per forza una macchina nel tempo. Oggi basta andare in piazza Portello, pagare il biglietto e godersi la salita nella cabina numero due, appena uscita dal restauro che l’ha riportata in tutto e per tutto all’antico splendore con un raffinatissimo rivestimento interno in legno che ricalca quello originale.

L’occasione è stata la revisione trentennale obbligatoria per tutti gli impianti verticali di Amt Genova. Oltre ai numerosi adeguamenti tecnologici l’azienda ha deciso di investire nella valorizzazione storica dell’ascensore panoramico più famoso della città. Dei 400mila euro spesi per il revamping, circa il 10% è stato usato per cambiare completamente l’aspetto interno di una delle due cabine in acciaio in servizio dagli anni ’80, quando avevano sostituito quelle originali.

“È stato realizzato un rivestimento ligneo della cabina, sia con pannelli laterali sia sul soffitto – spiega Chiara Bruzzo, l’architetto che ha curato il progetto di restyling -. Abbiamo preso spunto dalle foto storiche e abbiamo riadattato quei criteri alle proporzioni di questa cabina. L’essenza usata è la yellow pine, molto simile al peach pine dell’ascensore originale, visibile nell’impianto di Castelletto Ponente restaurato di recente”.

Così salendo sull’ascensore di destra (arrivando dal tunnel di piazza Portello) si avrà davvero l’impressione di essere nella Genova liberty di inizio Novecento. Cornici, forme geometriche, specchi, tutto approvato dalla Soprintendenza che dal 2006 tutela questo ascensore per il suo interesse storico. II legno è stato trattato con prodotti specifici e vernici ignifughe per prevenire gli incendi. È stato sostituito il pavimento ed è stata realizzata una panchina in stile inizio secolo.

Ma non per questo sparirà la tecnologia dei nostri anni Duemila: oltre alle nuove pulsantiere c’è un impianto di videosorveglianza collegato direttamente alla centrale operativa di Amt, e un elegante pannello in legno nasconde i comandi che fanno salire o scendere la cabina nel caso in cui, per ragioni di emergenza, fosse necessario trasferire i passeggeri in quella laterale (si può fare in ben 15 punti negli oltre cinquanta metri di dislivello).

“Nei prossimi giorni – ha annunciato Marco Beltrami, presidente di Amt – inizierà il restauro dell’altra cabina e in autunno partiranno i lavori di messa a punto del corridoio di ingresso che diventerà come quello di Castelletto Ponente. Sarà un avvicinamento gradevole e non qualcosa che possa spaventare gli utenti”.

L’assessore alla mobilità Matteo Campora ha annunciato che tra il 2020 e il 2021 saranno a disposizione 3 milioni e mezzo per rimodernare gli impianti speciali genovesi, che per la maggior parte sono impianti storici e hanno quindi bisogno di sostanziosi interventi di riqualificazione.

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