Libro

Il viadotto raccontato dai volti e le voci di chi l’ha costruito, ecco “I mille del ponte”

Un volume fotografico, tra le immagini anche una scattata da Paolo Micai, videoperatore e giornalista genovese ucciso dal Covid

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Genova. “C’è la storiografia des annales e poi ci sono le storie dei volti, delle persone, delle mani e dei calli, abbiamo voluto raccontare queste ultime, in questo libro, fatto di fotografie e racconti degli stessi lavoratori, tecnici, di tutte quelle persone che hanno prestato il loro impegno alla demolizione e alla ricostruzione del ponte di Genova”.

Il giornalista Massimiliano Lussana spiega così la scelta alla base di “I mille del ponte”, da lui curato. Il volume fotografico, edito da fondazione, è stato presentato questa mattina nella chiesa di San Marco al Molo, al porto antico.

Sono intervenuti monsignor Luigi Molinari, vicario episcopale per il mondo del lavoro, il sindaco di Genova Marco Bucci, il vicesindaco Stefano Balleari e Raffaella Luglini, presidente della fondazione Ansaldo.

“Tra le foto pubblicate, a corredo di tante storie, anche quella di alcuni operai al lavoro su una pila, scattata da Paolo Micai, giornalista e videoperatore genovese ucciso dal Covid – ha sottolineato Lussana – per ricordare lui ma anche che il cantiere ha continuato a lavorare anche durante il lockdown”.

Anche il sindaco Bucci ha commentato: “Quando penso al ponte, penso innanzitutto alle vittime e ai loro familiari, poi alla città, specialmente ai quartieri che hanno sofferto prima per il crollo e poi per i cantieri, ma penso anche a chi con impegno e passione, cuore, ha saputo superare ogni ostacolo e ha consegnato un nuovo ponte a Genova”.

Il libro sarà consultabile nelle maggiori biblioteche e in versione digitale sul sito della fondazione Ansaldo.

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