Genova. Contro l’obbligo dei vaccini e del microchip (?), contro le bollette dell’Enel e i controlli anti-Covid sui bambini a scuola, per un’Italia libera e sovrana, per l’intervento militare per sbloccare le autostrade liguri. E ancora “per un’Italia libera e sovrana” e tanti altri motivi per protestare. Ma si contano sulle dita di due mani, a due mesi dall’affollatissimo esordio nazionale, i “gilet arancioni” liguri in piazza. Il movimento di protesta fondato dall’ex generale Antonio Pappalardo ha comunque deciso di avviare a partire da oggi una protesta a oltranza (i permessi da parte della questura sono fino a giovedì) con un sit-in sotto la sede del palazzo di Regione Liguria. Assieme agli agguerriti gilet anche alcuni esponenti del comitato “Stop 5G Liguria”.
D’altronde le due galassie si erano già incontrate durante una manifestazione a Roma quando la militante Susanna Ceccardi, dal palco in piazza Del Popolo, aveva parlato di un presunto complotto – attenzione – tra il premier Giuseppe Conte e il fondatore di Microsoft Bill Gates i quali, al telefono, avrebbero potuto farci diventare dei robot attivando dei microchip attraverso la tecnologia 5G iniettata nelle nostre vene con il vaccino contro il Covid. Ovviamente nulla di tutto questo è vero o ha un minimo collegamento con la realtà.
Forse sono stati anche exploit di quel tipo a far calare la credibilità e il gradimento dei gilet arancioni che infatti, oggi, sono meno presenti del passato non sono sulle piazze reali ma anche su quelle virtuali. Ad ogni modo, variegati i motivi della protesta a oltranza. “Vogliamo l’intervento dell’esercito e del genio militare per collaudare e sbloccare le autostrade in Liguria”, si legge su alcuni striscioni. “Sindaci e presidenti di municipi dove siete? Scendete con il popolo!”, in altri. Il vice-coordinatore regionale dei gilet arancioni Liguria, presentato come dottor Borrelli, ha invitato il governatore Toti ad agire a Roma e a dire che “noi dalla Liguria non daremo più un euro, se crede di essere il governatore della Liguria deve tutelare i cittadini”.
Il comitato Stop 5G si è invece rivolto al sindaco di Genova Marco Bucci: “Ci rivolgiamo al sindaco dicendo che non è esonerato in alcun modo dal doversi prendere cura della salute dei cittadini – ha detto al microfono dorato una delle esponenti del comitato – quindi deve chiedere sospensione delle attività di installazione delle antenne finché non si avranno studi certi sul fatto che non siano nocivi”.