Genova. “Sono numeri che ci aspettavamo ma che non destano particolare preoccupazione. Ma non essere preoccupati non vuol dire essere sconsiderati”. Così il governatore ligure Giovanni Toti dopo l’innalzamento del livello di contagio Rt a 1,06 insieme ad altre cinque regioni passate oltre la soglia critica.
Un dato che non allarma la giunta regionale. “Avendo monitorato con trasparenza l’andamento della Liguria è evidente a tutti che è determinato dal cluster di Savona – dice l’assessore alla sanità e vicepresidente Sonia Viale -. Gli altri indicatori nella maggior parte dei casi sono verdi, soprattutto l’azione tempestiva del sistema nei confronti dei positivi. Non bisogna preoccuparsi ma bisogna usare le mascherine, è una regola importante”.
“Molte regioni” sono sopra il valore soglia 1 del tasso di contagio, ha argomentato Toti, “soprattutto quelle di transito, come l’Emilia Romagna e il Veneto, dove c’è più passaggio di turisti e una vita estiva un po’ più effervescente di altrove. Non bisogna essere spaventati, perché la paura è un’altra cosa, ma nemmeno imprudenti”.
Toti ha anticipato che nel bollettino di oggi ci sarà “un riequilibrio dovuto all’iscrizione di 18 tamponi positivi spalmati negli ultimi dieci giorni di luglio che erano in corso di elaborazione e che si aggiungono ai tamponi di giornata. Si tratta di un riequilibrio statistico o di compensazione”.
“Il cluster savonese – ha aggiunto il presidente – dimostra che la nostra sanità ha gli anticorpi per gestire il Covid, ha imparato molto dalla storia recente, la nostra capacità di tracciamento è assolutamente efficace”.